Palazzi & potere
Renzi ha perso la sua grande occasione

Ed ora sul referendum complica le cose anziché semplificarle
Mentre il centrodestra "politico" fa campagna per il no (ma la fa flebilmente, con il freno a mano tirato) e il centrodestra "televisivo" fa direttamente campagna per il sì o per il ni, noi Conservatori e Riformisti siamo dal primo minuto determinati a contribuire al successo dei no. Senza retropensieri e senza giochetti.
Per tutto il percorso delle cosiddette riforme, abbiamo fatto a Renzi due gruppi di contestazioni.
Primo: ti sei concentrato su priorità sbagliate (legge elettorale, riforma del Senato, eccetera), e non hai capito che la vera emergenza era (e resta) l'economia. Morale: così hai perso l'anno buono, cioè il 2015: anno che poteva essere davvero promettente per l'Italia, tra Quantitative Easing, euro basso e petrolio basso. E ora ti ritrovi con l'economia a zero. E' il difetto di una classe politica introvertita e autoriferita: che pensa che gli italiani mangino pane e Italicum.
Secondo: se proprio le volevi fare queste riforme, dovevano essere riforme vere, per un autentico passaggio alla Terza Repubblica. E infatti, in ogni passaggio parlamentare, noi abbiamo presentato tre emendamenti fortissimi. Uno per abolire totalmente il Senato (altro che farne un dopolavoro per consiglieri regionali!). Uno per inserire un tetto alle tasse in Costituzione. Uno per il presidenzialismo, e quindi per l'elezione popolare diretta del Capo dello Stato. Renzi ci ha detto sempre e solo no. E a questo punto è evidente che noi non sosterremo il suo pasticcetto.
Da ultimo, c'è un punto che va sottolineato. Oltre a perdere l'occasione per un cambiamento vero e profondo, Renzi complica le cose, altro che semplificarle. Nella sua "riforma", nel famigerato articolo 70, inserisce ben dieci (avete capito bene: 10!!!) procedimenti legislativi, con enorme rischio di conflitti anche tra i presidenti di Camera e Senato, consentendo al "nuovo" Senato di diventare un luogo di ricatti e di complicazioni, se possibile ancora peggio di quanto accada ora.
Per queste ragioni, occorre dire no con convinzione e chiarezza.
Raffaele Fitto
Conservatori e Riformisti