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Palazzi & potere
Usa, le prime elezioni Snapchat

Latella: così si erode la barriera tra vita privata e pubblica

 

 

 

 

 

 

L' ultimo messaggio di Bernie Sanders su Snapchat mostra la foto del candidato alle presidenziali Usa mentre si fa intervistare dal New York Times: la giornalista con taccuino e registratore in mano, lui stravaccato su una panca con un piede a due centimetri dal sedere di lei. Poi c' è l' immagine dell' incontro col gruppo di volontari per la campagna, infine in breve video all' inizio del discorso all' Indiana University.

Degli altri candidati ieri niente traccia sul servizio di messaggistica istantanea dove ciò che viene postato resta al massimo per 24 ore.

Sanders è decisamente il vincitore delle elezioni su Snapchat per numero di follower (il social non rende pubblici i dati, ma non ha mai contestato questa posizione reclamata dal candidato). Dopo di lui viene Hillary Clinton, mentre i candidati repubblicani, Ted Cruz e Donald Trump, sono sì presenti sul social amato dai giovanissimi, ma poco attivi.

Dall' inizio di questa campagna, scrive italia oggi, si è detto spesso che sarebbero state le elezioni di Snapchat: l' applicazione, secondo Nielsen, raggiunge il 41% dei 18/34enni americani, oltre un terzo dei millennials che votano. Impossibile dire se servirà a portare elettori, di sicuro valeva la pena di esserci per tentare di raggiungere i millennials che sfuggono ai mezzi di comunicazione tradizionali. «Snapchat sta diventando un metodo unico per raggiungere gli elettori più giovani», dice Maria Latella, all' Università di Chicago come fellow visitor per una serie di seminari dell' Institute of politcs, fondato dall' ex consigliere di Obama, David Axelrod.

«Tanto è vero che Sanders, che ha 74 anni, ha il più largo seguito tra gli elettori giovani e appunto usa Snapchat».

La giornalista ha affrontato il tema proprio in un seminario sul rapporto fra politica e social network, sul modo di raggiungere gli elettori oggi. E già i suoi studenti sono stati un banco di prova su quali siano i social di tendenza in questo momento. Perché non si tratta soltanto di valutare il numeri di utenti, ma anche il target più attivo e il grado di interazione. «Ieri una di loro è venuta e mi ha detto: "Vorremmo promuovere su Snapchat il tuo prossimo seminario"», racconta Latella. «Io le ho spiegato che non ce l' avevo perché sono presente su Facebook e Twitter, ma non volevo impegnarmi su altro per non diventare matta. Lei ha insistito perché su Snapchat "bisogna esserci".

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