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Palazzi & potere
Vincenzo De Luca: "Campania, errori clamorosi del governo"
(fonte Lapresse)

Presidente, sei mesi fa lei era l'eroe anti-Covid, oggi è in difficoltà: come è accaduto? «Se rivotiamo domani anziché il 70, prendo l'80% dei consensi. Nessuno confonda i propri desideri con la realtà. Oggi è in difficoltà chi ha partecipato a una campagna di sciacallaggio politico e mediatico contro la Campania,e contro l'unico presidente che aveva detto la verità due mesi fa, e che ha attuato in anticipo misure che oggi prendono tutti». 

Com'è la situazione reale negli ospedali campani oggi? «È di buona tenuta, in un quadro di generale pesantezza. Abbiamo attuato con un rigore assoluto un piano ospedaliero definito già ad agosto con i nostri direttori generali. Abbiamo raddoppiato in pochi mesi le nostre terapie intensive; abbiamo centinaia di posti letto di ricovero ordinario disponibili. C'è un affollamento come in tutta Italia, nei pronto soccorso. E c'è una grande carenza soprattutto di anestesisti: è questa la nostra criticità vera». 

Ma lei è soddisfatto o no della zona rossa? «Sono l'unico che l'ha proposta. C'era bisogno di attuare un piano di prevenzione vera del contagio, prima che dilagasse. Bisognava chiudere tutto a ottobre, e con un'unica misura nazionale e non con misure tardive, parziali e produttrici solo di divisione e di confusione». 

Il governo ha esitato a fare della Campania una zona rossa per timore di una rivolta sociale dopo le rivolte di strada a Napoli? «Io rispetto chi ha problemi sociali seri. Siamo l'unica regione che ha realizzato un piano socio economico di aiuti a famiglie, pensionati, imprese, professionisti, del valore di oltre un miliardo. Dunque aiutare chi soffre davvero. Ma contro i delinquenti ci vuole il pugno di ferro. C'è a Napoli qualche amministratore che non ha ancora avuto né il coraggio né la dignità di condannare chi promuove la guerriglia e di mostrare solidarietà per la polizia». 

Perché ha attaccato il governo giallorosso? «Io sono stato per la linea della prevenzione del Covid. Il governo ha scelto la linea sbagliata della rincorsa al Covid. Quando io chiudevo le scuole, la ministra Azzolina e il premier mi hanno attaccato, per poi fare un mese dopo quello che avevamo fatto già in Campania. Abbiamo avuto un calvario di ordinanze e di decreti che hanno creato una situazione caotica. È stato un errore grave dividere l'Italia in zone, sia dal punto di vista del contrasto al Covid, che dal punto di vista politico e sociale. Si sono alimentati conflitti e divisioni fra territori e categorie sociali». 

Qual è stato a suo avviso l'errore più grave? «Si è fatto un errore clamoroso: non si è definito - e ancora oggi manca! - un piano di mobilitazione eccezionale di impegno anti Covid e di coinvolgimento organico di decine di migliaia di agenti delle forze dell'ordine, dell'esercito, delle polizie municipali. Il territorio è rimasto senza controllo. Le ordinanze cadevano nel vuoto. E alla fine, c'è stata la demenzialità dei criteri "oggettivi". Come è possibile portare la Campania da zona gialla a rossa, dal martedì al venerdì? Cosa è cambiato in tre giorni?». 

Lei che risposta si dà?«O erano distratti prima o si sono distratti dopo. Oppure, non hanno avuto la forza di reggere l'ondata dell'aggressione mediatica. È sconcertante. Posso solo invitare il governo a parlare chiaro, se ci riesce. E a cancellare ogni zona d'ombra, se non altro a tutela della sua immagine». 

«Ritiene che sarebbe meglio a questo punto un governo di salute pubblica? La tragedia dell'Italia è che abbiamo una opposizione imbarazzante, quasi più di alcuni ministri cinquestelle. Un'opposizione che si è distinta per demagogia e irresponsabilità, persa nella sottocultura del tweettismo. In condizioni diverse si sarebbe già dovuto dare vita a un governo di unità nazionale impegnando oltre i ministri di qualità che ci sono, anche personalità indipendenti».

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