Politica

“Passo avanti, ma insufficiente”. Migranti, su Affari la linea di Meloni

Di Alberto Maggi

Intervista a Carlo Fidanza, capodelegazione di Fratelli d’Italia al Parlamento europeo, sul nuovo “patto migrazione e asilo”

"Non viene definitivamente superato il meccanismo di Dublino che penalizza troppo gli stati di primo approdo come l’Italia”

 

“Un passo avanti nella giusta direzione, ma ancora insufficiente”. È netto ma articolato il giudizio di Carlo Fidanza, capodelegazione di Fratelli d’Italia al Parlamento europeo, intervistato da Affaritaliani.it, dopo il voto che ieri ha spaccato l’Eurocamera sul nuovo “patto migrazione e asilo”. “Gli strepiti della sinistra immigrazionista, sia quella istituzionale che quella delle Ong, ci conferma che siamo sulla buona strada ma ancora molto resta da fare. Le norme approvate ieri si occupano di stabilire come devono essere gestiti i migranti una volta arrivati sul territorio europeo, ma la svolta è bloccare le partenze insistendo sulla strada degli accordi con i paesi africani, fortemente voluti da Giorgia Meloni”.

Riprende Fidanza i concetti già espressi dalla premier alcuni mesi fa, all’indomani del voto in Consiglio europeo sugli stessi testi. “Non è il nostro Patto” - disse Meloni - “ma qualcosa si muove”. In che senso? “C’è sicuramente un salto di qualità nella gestione del riconoscimento dei migranti, che potranno essere trattenuti nei centri, e delle procedure di asilo, che potranno essere svolte anche fuori dal territorio Ue, proprio come fatto dall’Italia nell’accordo con l’Albania. C’è anche finalmente il riconoscimento del fatto che spesso le Ong immigrazioniste non svolgono un ruolo positivo e devono essere meglio regolamentate. Detto questo non viene definitivamente superato il meccanismo di Dublino che penalizza troppo gli stati di primo approdo come l’Italia”.

Proverete a cambiare dopo le elezioni? “Il nostro obiettivo rimane fermare le partenze e rendere sicuri i nostri confini, su questo c’è ancora molto da fare e contiamo di farlo se i cittadini ci daranno ragione alle Europee”. E delle spaccature nel centrodestra italiano e tra le destre europee? “Il centrodestra italiano si è comportato bene valutando nel merito ognuno dei provvedimenti. Ho letto ricostruzioni sbagliate, noi e la Lega abbiamo votato allo stesso modo su 4 dei 7 documenti, sugli altri 3 c’è stata una differenziazione molto leggera ma complessivamente il giudizio politico è lo stesso. È grave piuttosto che Pd e M5S si siano opposti ad ogni tentativo di stringere le maglie dell’immigrazione incontrollata, ma ovviamente non ci stupisce”.

Fidanza, però non ha risposto sulle destre europee… “Ci sono sensibilità differenti, anche perché noi abbiamo un confine marittimo. Ma siamo uniti sul tema di difendere i confini esterni”. Vedremo. Ma Fidanza sembra volersi togliere un ultimo sassolino… “Mi piacerebbe sapere cosa pensano delle dichiarazioni del premier polacco Tusk (ha detto che la Polonia non applicherà la ridistribuzione, ndr)… per anni ci hanno detto che il precedente governo conservatore portava la Polonia fuori dall’Ue e ora il loro idolo liberal-europeista dice di peggio ma nessuno obietta. La solita ipocrisia della sinistra”.