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Pensioni dicembre aumenti: soldi in più per l'inflazione. E c'è il conguaglio!

Pensioni dicembre aumenti: ecco gli aumenti
L’inflazione è un fenomeno che, in economia, identifica un aumento dei prezzi di ampia portata, tale da non limitarsi a singole voci di spesa. Lo scrive il sito internet www.leggioggi.it.
Negli ultimi anni, complice la situazione post pandemia e la guerra in Ucraina, abbiamo assistito ad una fiammata dell’inflazione, in grado di minacciare il potere d’acquisto dei cittadini ed erodere le retribuzioni dei lavoratori dipendenti e le pensioni.
Con riferimento proprio ai trattamenti pensionistici, il legislatore ha introdotto una serie di misure protettive anti – inflazione. Tra queste figura il riconoscimento della rivalutazione definitiva 2023 già dal prossimo cedolino di dicembre. Una decisione, quest’ultima, figlia del recente Decreto Anticipi.
Analizziamo la novità in dettaglio e quali effetti avrà sugli assegni di dicembre.
Pubblicato in Gazzetta ufficiale lo scorso 18 ottobre il Decreto legge 18 ottobre 2023 numero 145 (ribattezzato DL Anticipi) contiene “Misure urgenti in materia economica e fiscale, in favore degli enti territoriali, a tutela del lavoro e per esigenze indifferibili”.
In particolare, l’articolo 1 al fine di contrastare gli effetti negativi dell’inflazione “per l’anno 2023 e sostenere il potere di acquisto delle prestazioni pensionistiche” in via eccezionale anticipa al 1° dicembre 2023 il conguaglio per il calcolo della perequazione.
Grazie a questa misura, in sostanza, l’Esecutivo anticipa di un mese l’aumento dello 0,8% figlio della differenza tra l’indice di rivalutazione applicato dal 1° gennaio 2023 (+7,3%) e quello definitivo (+8,1%).
Pensioni: rivalutazione provvisoria al 1° Gennaio 2023
Come anticipato, l’indice di rivalutazione provvisoria applicato per l’anno corrente è stato pari ad un +7,3%. A deciderlo il Decreto del Ministro dell’Economia e delle finanze, di concerto con il Ministro del lavoro e delle politiche sociali datato 10 novembre 2022.
Il DM, all’articolo 2, ha fissato infatti la percentuale di variazione per il calcolo assegni 2023, salvo conguaglio da effettuarsi in sede di rivalutazione per l’anno successivo.
Grazie alla disposizione del Decreto Anticipi il citato conguaglio definitivo (pari ad un +8,1%) anziché operare dal 1° gennaio 2024 viene anticipato al prossimo 1° dicembre.
Di conseguenza, nel prossimo cedolino della pensione, sarà possibile ottenere il differenziale positivo dello 0,8%. L’operatività della misura non sarà tuttavia uguale per tutti.
Variazione Pensioni Definitiva/provvisoria Periodo
+1,9% Definitiva Gennaio-Dicembre 2021
+7,3% Provvisoria Gennaio-Dicembre 2022
+8,1% Definitiva Gennaio-Dicembre 2022
Rivalutazione degli scaglioni pensioni 2023
La Legge 29 dicembre 2022 numero 197 (Manovra 2023) ha disposto, per il periodo 2023 – 2024, che la rivalutazione automatica dei trattamenti operi secondo un sistema a scaglioni, così definito:
100% di rivalutazione per i trattamenti pensionistici complessivamente pari o inferiori a quattro volte il trattamento minimo Inps;
85% di rivalutazione per i trattamenti complessivamente pari o inferiori a cinque il trattamento minimo Inps;
53% della rivalutazione per i trattamenti complessivamente superiori a cinque volte il trattamento minimo Inps e pari o inferiori a sei volte il trattamento minimo Inps;
47% della rivalutazione per i trattamenti pensionistici complessivamente superiori a sei volte il trattamento minimo Inps e pari o inferiori a otto volte il trattamento minimo Inps;
37% della rivalutazione per i trattamenti pensionistici complessivamente superiori a otto volte il trattamento minimo Inps e pari o inferiori a dieci volte il trattamento minimo Inps;
32% della rivalutazione per i trattamenti pensionistici complessivamente superiori a dieci volte il trattamento minimo Inps.