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Politica
Piantedosi resta al Viminale. Le voci di dimissioni? "Cazzate stupide"
 Il Ministro dell’ interno Matteo Piantedosi

Dimissioni Piantedosi? "Cazzate", Meloni pronta a rappresaglie contro l'Europa immobile. Ecco come

"Le indiscrezioni apparse su alcuni organi di stampa relative a una convocazione a Palazzo Chigi del ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, e a presunte divergenze sulla linea interna al Governo sull’immigrazione, sono letteralmente inventate e dunque destituite di ogni fondamento". Una nota di Palazzo Chigi mette a tacere le indiscrezioni di stampa, di cui i giornali sono pieni questa mattina, su un possibile passo indietro del ministro dell'Interno Piantedosi.

Una fonte di governo ai massimi livelli e molto vicina a Giorgia Meloni parla letteralmente di "cazzate stupide" commentando le varie ipotesi che si leggono in questi giorni, tra le quali lo spostamento del titolare dell'Agricoltura Francesco Lollobrigida, cognato della premier e di fatto il numero due di Fratelli d'Italia, al Viminale per magari far posto a un leghista come Gianmarco Centinaio alle Politiche Agricole. Piantedosi resta lì dov'è adesso? "Certo", risponde secca la fonte governativa, confermando le parole di sabato ad Affaritaliani.it del vicepremier Matteo Salvini.

A spiegare bene la posizione del partito di maggioranza relativa è stato il ministro Adolfo Urso: "E' chiaro che in quel momento di grande emozione qualche parola può essere apparsa inappropriata ma quelle che contano sono le azioni che il governo e tanto più il ministro Piantedosi ha messo in atto da subito e penso che questo sia condivisibile non da parte della maggioranza ma io penso da parte dei cittadini e questo lo si vedrà anche nei successivi passi in Parlamento e nelle successive azioni del nostro governo", ha detto il ministro delle Imprese e del made in Italy a Sky Tg 24 parlando delle affermazioni del ministro dell'Interno dopo il naufragio di Cutro, sottolineando poi: "C'e' bisogno di coesione, l'Italia lo sta dimostrando".

Avanti uniti, dunque, senza rimpasti o cambi di ministri. Semmai, spiegano fonti di Fratelli d'Italia, Meloni userà parole durissime contro l'Unione europea, totalmente assente nella strage di Cutro e nell'aiuto all'Italia sulla gestione dei flussi migratori. Nell'ultimo Consiglio europeo erano stati fatti passi in avanti, ma alle parole non sono seguiti i fatti. Ora la premier intende alzare la voce e - spiegano da FdI - l'Italia è pronta a usare tutte le armi che ha per forzare Bruxelles e i partner europei a intervenire, ad esempio non approvando il Mes o mettendo i bastano tra le ruote alla riforma del Patto di Stabilità. O, ancora, mettendo in discussione quanto sta facendo la presidente della Bce Christine Lagarde, che ha appena confermato un nuovo rialzo dei tassi anche a marzo di 50 punti base. Mossa che piace a Francia e soprattutto Germania ma che massacra imprese e famiglie italiane.

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