Politica
Ponte sullo Stretto, inizio dei lavori confermato nonostante la rimodulazione dei fondi in manovra. Cantieri al via in estate
Le motivazioni dello stop del 17 novembre della Corte dei Conti

Fonti vicine al ministro Salvini fanno chiarezza. Esclusivo
La rimodulazione dei fondi non c’entra niente con l’avvio dei lavori. I soldi non spesi nel 2025 a causa dei rilievi della Corte dei Conti sono spostati più avanti, a partire dal 2026. Così fonti vicine al ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture Matteo Salvini rispondono alla domanda di Affaritaliani se, vista la rimodulazione dei fondi per il Ponte sullo Stretto da destinare alle imprese con la misura Transizione 5.0, ci sarà un ritardo nell'inizio dei lavori per la realizzazione dell'opera.
Il segretario della Lega ha ribadito ai suoi più stretti collaboratori che i tempi per l'avvio dei cantieri in Calabria e in Sicilia per la costruzione del Ponte diventato oggetto di studio in tutto il mondo restano confermati: estate 2026, ovvero il prossimo anno. All'incirca tra sei o sette mesi.
Nessun dubbio, il vicepremier e responsabile del Mit, con il sostegno ribadito dalla premier Giorgia Meloni e da tutta la maggioranza, non farà alcun passo indietro e, come ha ribadito anche ieri sera in televisione: "Il Ponte sullo Stretto voglio farlo e sono determinato a farlo".
E proprio oggi sono arrivate nel tardo pomeriggio le motivazioni dello stop della Corte dei Conti. Il decreto del ministero dei Trasporti relativo al terzo atto aggiuntivo della convenzione tra Mit e società Stretto di Messina per la costruzione del Ponte risulta incompatibile con le regole europee sulla modifica dei contratti in corso di validità. Lo si legge nelle motivazioni, depositate oggi, della sentenza del 17 novembre scorso quando la sezione centrale di controllo di legittimità della Corte ha bocciato il decreto ministeriale.
La Corte parla di "perplessità" in riferimento all'articolo 72 della direttiva europea 2014/24/UE, che disciplina la modifica di contratti durante il periodo di validità. Viene sottolineata l'incertezza sul costo complessivo dell'opera: "La valutazione degli aggiornamenti progettuali in misura pari a euro 787.380.000,00, in quanto frutto di un'attività di mera stima, rende possibile il rischio di ulteriori variazioni incrementali, incidenti - in disparte i problemi di reperimento di nuove coperture - sul superamento della soglia del 50 per cento delle variazioni ammissibili, anche in considerazione dei dati offerti dalla stessa Amministrazione", spiegano i magistrati contabili.
Ora, dopo l'approvazione della manovra in Parlamento, il Mit e Palazzo Chigi metteranno a punto un decreto ad hoc per bypassare lo stop dei magistrati contabili e andare avanti con l'opera considerata strategica per lo sviluppo del Paese.
Tutte le notizie della sezione politica
