Politica
"Ponte vergogna di Salvini. Rivendico il no. La Procura verifichi gli atti"

Esposto sul Ponte sullo Stretto, il portavoce dei Verdi Angelo Bonelli ad Affaritaliani.it
"Salvini dovrebbe spiegare perché sette anni fa si diceva contrario e oggi ci tiene così tanto a realizzarlo"
"Può darsi che non ottenga nulla, ma c'è l'assoluta necessità che termini subito questa assenza totale di trasparenza. E' assurdo che a un parlamentare venga negato l'accesso agli atti". Con queste parole il portavoce dei Verdi Angelo Bonelli, deputato, risponde alla domanda di Affaritaliani.it su che cosa si aspetti dall'inchiesta aperta dalla Procura di Roma dopo l'esposto presentato insieme a Nicola Fratoianni e ad Elly Schlein sul progetto per la realizzazione del Ponte sullo Stretto di Messina.
"Sono previsti 14 miliardi di spesa quando ci sono altre priorità per l'Italia e per il Sud. Non solo, hanno riesumato un progetto vecchio di dodici anni con una gara d'appalto fatta dodici anni fa e nessuno si indigna in questo Paese? Il governo ha buttato il diritto in discarica", afferma Bonelli.
"Mi aspetto che la Procura verifichi gli atti visto che la società Stretto di Messina non ha voluto fornire alcun atto e voglio capire se quanto scritto nella relazione di aggiornamento del progetto sia legittimo. Il governo non risponde alle lettere e alle interrogazioni parlamentari e quindi a chi mi devo rivolgere se non alla Magistratura?".
Quanto alle parole del ministro Salvini che ha parlato della solita sinistra del no, il portavoce dei Verdi è chiarissimo: "Rivendico con forza questo no. Il Ponte è una grande vergogna di Salvini che dovrebbe spiegare perché sette anni fa si diceva contrario e oggi ci tiene così tanto a realizzarlo, quando, voglio ricordare, da Siracusa a Trapani in treno ci si impiega sette ore di viaggio con tre cambi. Sono risorse sottratte al Sud per le smanie elettorali di Salvini. Ripeto, rivendico questo no. E i no inaccettabili sono quelli del governo Meloni sul rilancio delle infrastrutture ferroviarie, sulla scuola e soprattutto sulla sanità", conclude Bonelli.