Puglia, da Salvini no a Fitto (tra le righe). Si lavora alla soluzione con FdI - Affaritaliani.it

Politica

Puglia, da Salvini no a Fitto (tra le righe). Si lavora alla soluzione con FdI

Alberto Maggi

Puglia, dietro le quinte di Affaritaliani.it sulla visita di due giorni del leader della Lega

Grande soddisfazione nella Lega pugliese per la visita di due giorni di Matteo Salvini nella Regione che a fine maggio andrà al voto. L'appuntamento chiave è stato quello di Squinzano, Lecce, in una cooperativa olivicola che prima del disastro Xylella produceva 8mila quintali di olio all'anno e oggi ne produce zero. "Mentre la sinistra abbraccia gli alberi morti noi abbracciamo quelli vivi. La politica pugliese con Vendola prima ed Emiliano poi ha perso dieci anni di tempo", afferma ad Affaritaliani.it il deputato Rossano Sasso, uomo forte del Carroccio in Puglia. "Per questi motivi abbiamo iniziato la campagna elettorale in un luogo simbolo del Salento profondo che produceva la ricchezza dell'oro verde e che ora è in crisi per colpa della Xylella di Vendola e di Emiliano".
 

salvini puglia 1
 

Duemila persone in un luogo al chiuso ma in aperta campagna e in una serata di pioggia sono sicuramente un successo per Salvini. Soprattutto se paragonato alla contro-manifestazione organizzata a un chilometro di distanza dalle Sardine. "C'è stata una rappresentazione farlocca, un fritto misto tra Sardine e avanzi dei centri sociali", argomenta Sasso. "Attaccavano Salvini e la Lega e, nonostante la presenza di Arci e Anpi, hanno radunato solo 90 persone. Un vero e proprio flop delle Sardine nel profondo Sud".

E' chiaro però che il tema caldo è quello della candidatura al ruolo di Governatore alle prossime elezioni regionali. Giorgia Meloni ad Affaritaliani.it ha ribadito che l'accordo siglato prima delle elezioni in Emilia Romagna e in Calabria è oggi ancora più valido (clicca qui per leggere l'articolo). E quell'accordo prevede che in Puglia il candidato del Centrodestra sia l'eurodeputato di Fratelli d'Italia Raffaele Fitto. Due sono stati i passaggi fondamentali di Salvini a Squinzano, dove comunque non ha affondato il colpo ma ha lanciato messaggi chiari.

Primo segnale 'neutro': nessun veto su singoli, valutare le persone con esperienza ma serve rinnovamento. Secondo segnale 'inequivocabile': non mi fido di chi ha diviso il Centrodestra in Puglia negli ultimi quindici anni. E questa frase è un chiarissimo altolà alla candidatura di Fitto. Quando nel pubblico qualcuno ha iniziato a urlare 'Non vogliamo Fitto' il segretario del Carroccio ha evitato polemiche e, scherzando, ha risposto 'Credo che di aver capito che abbia problemi con l'affitto'. Un modo per evitare di alzare il livello di tensione con Meloni, ma che non nasconde la posizione della Lega.


Che su Fitto è chiara: nel 2005 ha perso con Nichi Vendola da presidente uscente aprendo la strada alla sinistra in Puglia. Poi nel 2010 ha candidato Rocco Palese stoppando Adriana Poli Bortone e nel 2015 - sempre secondo i leghisti - Fitto è stata uno degli artefici dell'ennesima spaccatura tra Francesco Schittulli e, di nuovo, Adriana Poli Bortone, aprendo così la strada alla vittoria di Michele Emiliano. Quello di Salvini è stato quindi un no implicito a Fitto ma non a Meloni e a Fratelli d'Italia.

salvini puglia 3
 

Gli esponenti del Carroccio assicurano che il Capitano non abbia alcuna intenzione di rompere il Centrodestra e che voglia assolutamente l'unità della coalizione, anche in Puglia. Il Carroccio pugliese resta fermo sull'indicazione del nome di Nuccio Altieri (clicca qui per leggere l'articolo) anche se non è escluso che alla fine la mediazione porti alla scelta di un rappresentante della società civile, un tecnico di area e senza tessera di partito. Anche se sembra improbabile che il candidato possa essere Francesco Divella junior, che non scalda i cuori dei leghisti.

Il tutto senza dimenticare che comunque la Puglia si inserisce nello schema generale di tutte le Regionali di primavera. Con le Marche a FdI (Francesco Acquaroli) e il Veneto e la Liguria blindate dagli uscenti Luca Zaia e Giovanni Toti, in Lega continuano a indicare come la soluzione migliore sia quella della Puglia a Salvini, la Campania a Meloni e la Toscana a un civico di area Centrodestra. Con Forza Italia a bocca asciutta visto che ha già la guida di quattro Regioni e nei sondaggi vale un sesto del Carroccio e la metà di Fratelli d'Italia.