Politica
Referendum, Schlein punta a superare il 40% di affluenza. Sotto il 30% un disastro e un terremoto a sinistra
Gli scenari sul dopo voto dell'8 e del 9 giugno. Inside

Referendum, affluenza sotto il 30%? Possibile congresso anticipato nel Pd
Ormai ci siamo. Domenica 8 e lunedì 9 (fino alle ore 15) insieme ai pochissimi ballottaggi delle elezioni comunali si tengono i cinque referendum, quattro sul lavoro e una sulla cittadinanza per gli stranieri, promossi dalla CGIL e fortemente sostenuti dalla segretaria del Partito Democratico Elly Schlein, anche se una fetta importante dei riformisti Dem ha annunciato che voterà due o anche tre NO ai quesiti sul Jobs Act.
Al Nazareno si fanno i calcoli e si cerca di capire come andrà a finire visto che la battaglia della segretaria è stata senza esclusione di colpi. Schlein ci ha messo la faccia fino in fondo, totalmente e quindi l'affluenza sarà anche un referendum sulla sua leadership, oltre che su quella di Maurizio Landini. Considerando che il Centrodestra ha invitato ad astenersi (tranne Noi Moderati e Udc che voteranno cinque No ma che valgono forse l'1% insieme), con Giorgia Meloni (sempre ben consigliata dalla sorella Arianna) che andrà al seggio ma non ritirerà le schede (ovvero il suo voto non verrà conteggiato, quindi un modo edulcorato da presidente del Consiglio per astenersi), le opposizioni tutte rappresentano circa - sondaggi alla mano - il 45/46% ai quali però va tolto il 5/6% di Italia Viva di Matteo Renzi e Carlo Calenda (che hanno invitato a votare SI' alla cittadinanza e no o libertà di voto su quelli del lavoro ma molti elettori centristi presumibilmente non andranno ai seggi) si dovrebbe arrivare in teoria al 40% di partecipazione alle urne.
Un risultato considerato tutto sommato soddisfacente visto anche che siamo al primo weekend di giugno con le scuole chiuse e un caldo estivo che suggerisce di andare al mare o in montagna. Sotto il 40% verrebbe considerato nel Pd un risultato non soddisfacente, negativo, anche se non una debacle. Un'affluenza sotto quota 35% rappresenterebbe un risultato decisamente brutto, un pessimo segnale.
Invece se fosse addirittura sotto il 30% la partecipazione ai referendum sarebbe un vero e proprio disastro con Schlein pronta ad attaccare la minoranza riformista ma con i moderati che si riconoscono nelle posizioni di Lorenzo Guerini e tanti altri (che non vogliono cancellare il Jobs Act renziano) darebbero battaglia accusando la segretaria di essersi schiacciata sulle posizioni troppo di sinistra della CGIL e del M5S e di Alleanza Verdi Sinistra.
Un terremoto politico, con l'affluenza sotto il 30% ai referendum, che potrebbe anche portare a un congresso e primarie anticipate. Un boomerang, insomma, proprio ora che il Centrosinistra a trazione Pd e con un campo larghissimo ha appena stravinto a Genova ed è pronto al 4 a 1 alle Regionali. Ma al Nazareno non sono pessimisti e sperano che il 40% di partecipazione venga raggiunto.
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