Politica
Referendum, Misiani (Pd): "La destra sta sempre con i più forti, mai con i più deboli. L'astensione fa arrabbiare ma non stupisce"
Parla il responsabile economico vicinissimo a Elly Schlein

"Nel 2014 FdI, Lega e FI si erano duramente opposti al Jobs Act. Undici anni dopo, al governo, non vogliono che cambi. Sottobanco, senza nemmeno metterci la faccia"
"I referendum dell’8 e 9 giugno possono cambiare in meglio la vita di milioni di italiani", afferma ad Affaritaliani.it il senatore Antonio Misiani, responsabile economico del Partito Democratico. "Se il quorum verrà raggiunto e vinceranno i SI', migliorerà la tutela dei lavoratori in caso di licenziamenti illegittimi, verrà limitata la possibilità per le aziende di assumere a termine in modo indiscriminato. La reintroduzione della responsabilità solidale negli appalti spingerà le imprese committenti a vigilare meglio sul rispetto delle norme per la sicurezza sul lavoro. La riduzione da 10 a 5 degli anni di residenza in Italia per poter richiedere la cittadinanza italiana faciliterà l’integrazione di molti immigrati".
"Questa è la posta in gioco. Che gli esponenti della destra (comprese alcune alte cariche istituzionali) scommettano sul fallimento di questi referendum fa arrabbiare ma non deve stupire. Quando si tratta di scegliere da che parte stare, stanno sempre con i più forti, mai con i più deboli. Nel 2014 Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia si erano duramente opposti al Jobs Act. Undici anni dopo, al governo, non vogliono che cambi. Sottobanco, senza nemmeno metterci la faccia, invitando a votare NO", conclude il responsabile economico del Pd Misiani in merito alla consultazione referendaria di domenica e lunedì.
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