"Numeri in Senato anche senza FI". Renzi tira dritto e snobba Silvio
Matteo Renzi continua a snobbare Forza Italia e marcia dritto anche al Senato senza Silvio Berlusconi. "Se FI, che ha sempre difeso" il patto sulle riforme, "adesso vuole rimangiarselo, buon appetito. Ho sempre detto che voglio fare accordi con tutti e che non ci facciamo ricattare da nessuno. Perché i numeri ci sono anche senza di loro. Spero che dentro FI prevalgano buon senso e ragionevolezza", ha affermato Renzi nel giorno in cui otto esponenti di di Scelta Civica hanno aderito ufficialmente ai gruppi parlamentari del Pd.
Si tratta del ministro dell'Istruzione e senatrice Stefania Giannini, il viceministro allo Sviluppo economico Carlo Calenda, i senatori Pietro Ichino, Linda Lanzilllotta, Gianluca Susta e Alessandro Maran, le deputate Ilaria Borletti Buitoni e Irene Tinagli lasciano Scelta civica e aderiscono al Pd. Resta invece nel partito fondato da Mario Monti il sottosegretario agli Esteri Benedetto Della Vedova. Complessivamente sono quindi 5 senatori e 2 deputati che passeranno con il Gruppo dei Democratici.
"Il Pd renziano- si legge in una nota - ha assorbito il centro della società prima ancora che quello politico. Ha assorbito la base sociale ed elettorale di Scelta Civica che, infatti, alle elezioni europee nel maggio scorso ha scelto in massa le liste di questo nuovo Pd. È così venuta meno la ragion d'essere originaria di Scelta Civica, che rischia di ridursi a un piccolo partito dedicato". Per questo, aggiungono, "accogliamo l'invito rivoltoci da Matteo Renzi a un percorso e a un approdo comuni e riteniamo che si debba andare nella direzione che i nostri elettori ci hanno già indicato. Per questo decidiamo di aderire ai gruppi del partito democratico di Senato e Camera, alcuni di noi anche al partito stesso". E concludono: "Oggi ci ripromettiamo di portare nei gruppi parlamentari del nuovo pd i nostri valori liberaldemocratici, le nostre idee, i nostri progetti, le nostre competenze e il nostro spirito di servizio, con l'obiettivo di concorrere al lavoro entusiasmante che attende il Parlamento nei prossimi anni: quella riforma europea dell'Italia che sola può dare speranza nel futuro a noi e ai nostri figli".
Il ministro Giannini ha poi aggiunto a margine della cerimonia di apertura dell'anno accademico a Trieste: "Il grande progetto di Mario Monti ha avuto un grande senso", ora "ha esaurito la sua funzione".
Sul fronte opposto, quello di un centrodestra terremotato, Raffaele Fitto, a capo dei parlamentari frondisti di Forza Italia, lancia la convention dei ricostruttori. "Non siamo né vogliamo essere rottamatori ma ricostruttori - spiega l'europarlamentare azzurro - Sabato 21 febbraio a Roma sarà l'occasione in cui cominceremo a esporre le linee guida delle nostre proposte per l'Italia, oltre che per Forza Italia e per il centrodestra".