Politica
Sulle riforme Renzi tira dritto. "Sono pronto per le elezioni"

Di Alberto Maggi (@AlbertoMaggi74)
"Questa volta voglio vedere se arrivano fino in fondo". Con queste parole, confidate ai suoi più stretti collaboratori, Matteo Renzi ha parlato del ddl Boschi e del cammino delle riforme costituzionali. A settembre si rischia davvero la bocciatura con conseguenze imprevedibili. La minoranza del Pd ha detto chiaramente di no al compromesso sui "listini regionali" e iniste affonché il nuovo Senato sia elettivo al 100%. Ma il premier e il ministro Boschi non intendono indietreggiare. La mediazione era stata proposta dal presidente del Pd, Matteo Orfini, ma pare che sia già naufragata. Il capo del governo è convinto che alla fine molti dei dissidenti dem (sulla carta 28 a Palazzo Madama) non voteranno contro le indicazioni del Nazareno per paura delle elezioni anticipate. Quella di Renzi è una partita a scacchi. Non molla e vuole farsi bocciare in Parlamento per poi dimettersi e chiedere a Mattarella di scioglere le Camere e indire nuove elezioni. Poco importante se per il Senato si userà il Consultellum, Renzi vuole trasformare il voto in un referendum su stesso, ovviamente non candidando nessuna della sinistra Pd. L'obiettivo è quello di inglobare nel Pd anche i centristi della maggioranza (da Scelta Civia ad Area Popolare di Alfano e Casini fino ai verdiniani) in modo tale da poter conquistare la maggioranza assoluta in entrambi i rami del Parlamento. Il Quirinale, però, secondo quanto risulta ad Affaritaliani.it, non ha alcuna intenzioni di mandare il Paese alle urne con due leggi elettorali diverse (una per la Camera e l'altra per il Senato). Scontro Palazzo Chigi-Colle, dunque, con Renzi pronto a stoppare anche l'ipotesi di un esecutivo guidato da Graziano Deltrio, definito politcamente il "fratello maggiore" del premier.