Napolitano vede Papa Francesco. E' la prova, lascia a fine anno
Di Alberto Maggi (@AlbertoMaggi74)
Ora è sicuro: Giorgio Napolitano si dimetterà da Capo dello Stato a fine anno o immediatamente dopo le festività di Natale, all'inizio di gennaio. La conferma della decisione del Presidente della Repubblica - come Affaritaliani.it ha appreso da fonti qualificate - è la lunga visita (durata un'ora e venti minuti) a sorpresa che l'inquilino del Colle ha fatto in Vaticano (nel pomeriggio di venerdì) a Papa Francesco. Napolitano e il Pontefice hanno avuto un lungo colloquio alla Domus Santa Marta. Al centro del faccia a faccia tutti i temi chiave italiani e soprattutto internazionali, dalla crisi economica in Europa all'emergenza migranti, dalle rinnovate tensioni tra Israele e Palestina alla crisi Ucraina-Russia. Il Presidente - spiegano le fonti ad Affari - ha voluto avere il suo ultimo colloquio con il Papa da Capo dello Stato. Francesco nei prossimi giorni sarà impegnato con le celebrazioni prenatalizie e così è stato fissato per venerdì l'incontro, senza comunicarlo preventivamente alla stampa. Renzi e Berlusconi hanno tentato in tutti i modi di convincere Napolitano a restare altri sei mesi al Quirinale, almeno fino a dopo le elezioni regionali. Ma Napolitano non sente ragioni. "E' stanco", dice che gli ha parlato in privato e la sua decisione è "definitiva". A questo punto si apriranno le danze per la successione. Veltroni in pole position, d'accordo premier ed ex Cavaliere, poi la Finocchiaro e come terza ipotesi Draghi (come vorrebbero Germania e Commissione Ue). Probabile un decreto del governo per spostare le elezioni regionali a giugno, visto l'impegno del Parlamento (non sarà facile) per eleggere il nuovo Capo dello Stato.
LA NOTA DEL QUIRINALE - Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, e' stato ricevuto oggi pomeriggio in Vaticano da Papa Francesco per un incontro - spiega un comunicato del Quirinale - di carattere strettamente privato svoltosi in un'atmosfera che ha confermato l'intensita' e l'affabilitá del rapporto personale tra il Pontefice e il Presidente.