Riforme, Bersani plaude alle aperture di Renzi - Affaritaliani.it

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Riforme, Bersani plaude alle aperture di Renzi

"In direzione Pd", lunedì prossimo, "non servono contese muscolari". A dirlo è Roberto Speranza, deputato del Pd, in un'intervista a DiMattina di Rainews24. Al centro delle sue dichiarazioni, il nodo della riforma costituzionale che riguarda il nuovo Senato e quella direzione di partito convocata nei giorni scorsi dal premier-segretario dem proprio nel bel mezzo della discussione sul disegno di legge Boschi . "Se in direzione ci sarà un voto ne prenderemo atto, ma - sottolinea l'ex capogruppo Pd a Montecitorio, esponente della minoranza interna al partito - chiaramente un voto in direzione non può essere vincolante in una materia costituzionale, lo stesso Matteo Renzi ha detto che non ci può essere disciplina di partito sulla Costituzione".
 
"Tocca a chi guida il partito - ha continuato - svolgere fino in fondo la sua funzione per unirlo". Funzione che il premier pare intenzionato a svolgere: ieri, infatti, è stato proprio Renzi a dare l'input per provare a riunificare il Pd. "Una volta chiarito che la riforma in aula comunque ha i numeri per passare, si può ragionare", è la premessa che il capo del governo ha fatto ai suoi fedelissimi dopo che il tabellone di Palazzo Madama aveva registrato un ampio scarto sulle pregiudiziali di costituzionalità.
 
Ecco dunque il ramoscello d'ulivo che il segretario offrirà lunedì alla direzione: "Il caposaldo è che non si tocchi quanto nell'articolo 2 è passato con la doppia lettura conforme di Camera e Senato", vale a dire la non elettività diretta futuri senatori, così com'è stato sino a oggi. "Sul resto siamo disponibili. Non solo sul nodo dell'indicazione dei consiglieri-senatori da parte dei cittadini, ma anche sulle funzioni del nuovo Senato e sull'elezione di due giudici costituzionali".
 
A raccogliere quel ramoscello è Pier Luigi Bersani che sottolinea: "Leggo di disponibilità a discutere modifiche delle norme sul Senato. Sarebbe davvero una buona cosa. La questione di fondo che è stata posta è semplice: bisogna che, in modo inequivocabile, siano i cittadini-elettori a decidere, e questo può solo essere affermato dentro l'articolo 2 del provvedimento. E' su questo che si vuole ragionare, seppur chirurgicamente? Bene. Se è così lo si faccia con chiarezza e semplicità. Con la consapevolezza, cioè, che ambiguità, tatticismo, giochi di parole, potrebbero solo aggravare una situazione già complicata".

Un'apertura ad un accordo tra maggioranza e minoranza dem arriva anche dal presidente dei deputati Pd, Ettore Rosato, "Noi lavoriamo per trovare delle soluzioni", sulle riforme, "ci lavoriamo sempre, non c'e' mai stato un discrimine sulla collocazione, ma non si deve modificare quanto e' stato votato da Camera e Senato in copia conforme". "Non e' su questo che si deve spaccare il Pd. Deve trovare la sua unita' attorno al segretario e nel sostegno al governo", ha aggiunto: "Se c'e' la possibilita' di recuperare questa unita' noi siamo disponibili, anche a cominciare ad un accordo con Bersani". "Le riforme devono andare avanti, c'e' un impegno col paese. Noi siamo aperti al confronto se c'e' il principio" del rispetto del testo "votato in copia conforme da camera e senato". Lo ha detto Ettore Rosato a margine dell'assemblea di Campo Democratico al Nazareno.
 
Il presidente del Senato, Pietro Grasso, e' fiducioso su un'intesa circa le riforme. Sara' sua l'ultima parola riguardo l'ammissibilita' o meno degli emendamenti che verranno presentati all'esame dell'aula. "Auspico sempre l'intesa anche in zona Cesarini". Ma precisa "non posso decidere finche' non conosco il tema decidendum".
 
"Oggi sono veramente felice perchè è un giorno tranquillo e ciò depone bene per i contatti" che servono "a trovare una mediazione. Sono fiducioso", ha detto anche Grasso, che dal tavolo possano giungere "molti risultati". "Mi stupisce come certe volte le notizie anticipino i fatti. Diffidate se vi prospettano decisioni prese da me prima della data ufficiale e del luogo deputato", il Senato.