Riforme, Quagliariello: via subito il Porcellum. Giustizia fuori, sì a emendamento Finocchiaro
La giustizia è ufficialmente fuori dal tavolo delle riforme. A suggellarlo è il voto della commissione Affari costituzionali di palazzo Madama. E' infatti passato l'emendamento che porta la firma della relatrice e presidente della prima Commissione, Anna Finocchiaro che recita: "Il Comitato esamina i progetti di legge di revisione costituzionale degli articoli dei Titoli I, II, III e V della Parte Seconda della Costituzione, nonchè i conseguenti progetti di legge ordinaria di riforma dei sistemi elettorali". Insomma, resta fuori il tema della giustizia. Dunque tiene il patto siglato tra Pd e Pdl. I berlusconiani hanno, per ora, rinunciato al blitz sul tema che sta tanto a cuore al Cavaliere.
Intanto parla una delle colombe del Pdl, Gaetano Quagliariello - ministro per le riforme - e dice sì subito a una modifica della legge elettorale, senza attendere il lavoro del comitato sulle riforme costituzionali. Un modo per essere pronti in qualunque momento ad andare al voto con una 'legge di salvaguardia' in caso di elezioni anticipate. E' la richiesta su cui insiste il Partito democratico, che non sembra condivisa però da buona parte del Pdl.
E sale da 40 a 42 il numero dei componenti 'effettivi' del Comitato incaricato di occuparsi delle riforme istituzionali. In commissione Affari Costituzionali del Senato è, infatti, passato un emendamento del Pd a prima firma della capogruppo Doris Lo Moro, che specifica che oltre ai 20 senatori e 20 deputati che faranno parte dell'organismo i presidenti delle commissioni Affari Costituzionali di Camera e Senato "in aggiunta ai membri nominati" fanno parte di diritto del Comitato.