Politica
Guerra in Ucraina e il vertice con Trump, Benifei (Pd): "Il governo si schieri con Macron e Merz per fermare il piano di Putin"
Intervista al presidente della delegazione Ue-Usa del Parlamento europeo

Benifei (Pd): “Il nostro Paese è uno zerbino senza direzione”
“Spiace vedere il nostro Paese ridotto a uno zerbino senza direzione”. Così Brando Benifei, presidente della delegazione Ue-Usa del Parlamento europeo, interpellato da Affaritaliani, commenta il ruolo dell’Italia e del governo nell’attuale scenario internazionale, in particolare rispetto al conflitto Russia-Ucraina.
“Il ruolo dell’Italia oggi non sembra purtroppo all’altezza del suo peso economico e politico: si è aggiunta in ritardo al formato proposto da Macron e Merz per il confronto sull’Ucraina e non sembra neppure in prima linea per chiedere quello che giustamente altri leader europei stanno reclamando come precondizione per il negoziato con Putin, cioè il cessate il fuoco. Altrimenti il rischio è che Putin prenda solo tempo per conquistare il pezzo del Donetsk che gli manca”, continua Benifei.
Sull' eventualità che l’Ucraina conceda alcuni territori alla Russia in cambio di un cessate il fuoco, Benifei ha le idee molto chiare: “Qualunque concessione territoriale dovrà essere decisa dagli ucraini e dal loro governo e parlamento, è possibile che si arrivi a questo ma appare ancora prematuro questo discorso in assenza di una tregua e di garanzie di sicurezza che riguardano di fatto anche l’Europa”.
In merito alla volontà del presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, di ottenere il premio Nobel per la pace, Benifei invece afferma: “Mi sembra un’ambizione comprensibile dato il carattere dell’uomo ma non capisco per quale motivo dovrebbe ottenerlo in questo momento, pensando all’Ucraina ma anche a ciò che sta succedendo ancora a Gaza con la complicità dell’amministrazione americana”.
Infine, alla domanda su quale sia la posizione sul piano europeo del Pd, Benifei puntualizza che si tratta di "discussioni premature in assenza di chiarezza sulle precondizioni fondamentali per aprire un negoziato più ampio, quali il cessate il fuoco e il ruolo di USA, NATO, ONU e Unione Europea. Poiché un confronto è iniziato spero che aldilà dei vertici dalla finalità mediatica si arrivi presto a delle ipotesi di soluzioni concrete – aggiunge - ma ribadisco che negoziare con l’Ucraina ancora bombardata non dovrebbe essere accettato, le armi devono fermarsi”.