Salvini a Pontida, ruspa vs Renzi e bacchetta anche il Papa. Martedì vede Berlusconi - Affaritaliani.it

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Salvini a Pontida, ruspa vs Renzi e bacchetta anche il Papa. Martedì vede Berlusconi

"L’anno scorso eravamo qua per ricostruire e ripartire. Quest’anno siamo ripartiti e siamo qua per vincere. Abbiamo le idee e gli uomini giusti, vogliamo prendere un voto in più di Renzi e andare al governo a cambiare le cose", ha continuato il segretario federale della Lega Nord. Ma per andare al governo non bisogna abbassare i toni? "Non dirò più vaffanculo", ha risposto ai giornalisti.

A una domanda sulla Grecia, Salvini non si è perso l'occasione di ribadire un cavallo di battaglia della sua lunga marcia verso la leadership nel centrodestra: "Penso che o l'Europa cambia velocemente o salta. La Grecia è la dimostrazione del fallimento di questa Europa, covo di criminali, di questa moneta unica e di queste politiche finanziarie. Spero, per i greci, che non siano costretti a morire di fame".

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Salvini non risparmia neppure Papa Francesco: "Mi fa piacere che abbia trovato il tempo di incontrare dei Rom: sono sicuro che avrà incontrato anche torinesi sfrattati ed esodati", dice il segretario a proposito della visita di Francesco nel capoluogo torinese. "Non mi permetterei mai di attaccare il Papa", premette poi il segretario leghista, ma "rispetto chiama rispetto: è giusto che il Pontefice chiami aiuto per tutto il mondo, ma altrettanto giusto che chi è pagato dai cittadini italiani pensi prima ai cittadini italiani. Uomo si ma fesso no, cristiano si ma autolesionista no".

Poi, l'esaltazione dell'incontro di Pontida. "Qui non c’è rabbia né rancore ma siamo qui per costruire la speranza e il futuro dei nostri figli. La paura la lasciamo a Renzi e alle sue damigelle" attacca Salvini, salendo sul parco intorno alle 14. "La rabbia lasciamola a Renzi, questa è la Pontida della gioia", ribadisce. Il segretario dice di essere emozionato e di non avere dormito. "Ho fatto bene perché siete meravigliosi", aggiunge rivolto al popolo leghista raccolto sul "sacro prato". Il leader del Carroccio, come l’anno scorso, chiama con sé sul palco i bambini, come "simboli del futuro", e li evoca più volte nel discorso. "Oggi si fa la storia - dice il segretario -. Abbiamo impegnato la nostra vita perché i nostri figli possano vivere liberamente e seriamente nella terra dei nostri nonni".

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