Politica
Open Arms, un favore a Salvini il ricorso della procura. Il leader leghista spegne le polemiche con le toghe e zittisce le opposizioni
"Non c’è alcuno scontro tra politica e magistratura". Retroscena

Open Arms, Salvini: "Il 20 dicembre scoprirò se sono colpevole oppure ho fatto solo il mio lavoro"
La strategia vincente di Salvini su Open Arms e la solidarietà totale di Meloni
“Su Open Arms non c’è alcuno scontro tra politica e magistratura, e infatti ringrazio il tribunale di Palermo e sottoscrivo tutte le 268 pagine che motivano la mia totale assoluzione, arrivata dopo decine di udienze e anni di approfondimenti”. E poi sui social: "Difendere l'Italia e i suoi confini non è un reato". Così Matteo Salvini dopo la decisione della procura di Palermo di andare direttamente in Cassazione contro l'assoluzione del vicepremier e ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture dall'accusa di sequestro di persona e rifiuto di atti d'ufficio nel processo Open Arms: è il ricorso per saltum, per il vaglio di legittimità, visto che i fatti storici sono accertati.
I pm del pool coordinato dal procuratore aggiunto Marzia Sabella ritengono inutile un altro giudizio di merito sui fatti, ma chiedono una pronuncia sul diritto. In sostanza, nella vicenda Open Arms secondo il tribunale, che il 20 dicembre aveva scagionato Salvini, l'Italia non aveva il dovere di assegnare il Pos, il porto sicuro, alla nave spagnola. Adesso la palla passa alla Suprema Corte. "La sentenza del Tribunale di Palermo è completa e puntuale in fatto e ineccepibile in diritto", ha dichiarato Giulia Bongiorno, senatrice della Lega e avvocato di Salvini nel processo Open Arms.
La postura del leader del Carroccio e le sue affermazioni sul fatto che non esista alcuno scontro tra politica e magistratura, compreso il ringraziamento al tribunale di Palermo, sono una mossa politicamente azzeccata e ineccepibile da parte del leader della Lega. Parlamentari delle opposizioni, ovviamente a microfono spento per non dare risalto alla vicenda, sottolineano come la decisione della procura del capoluogo siciliano di ricorrere in Cassazione sia "un enorme favore" a Salvini. Quella vicenda è chiusa, archiviata, e soltanto le ong oggi festeggiano per la mossa dei pm. Ong a cui ormai anche la Germania di Friedrich Merz ha tolto le sovvenzioni per portare i migranti che si trovano nel Mar Mediterraneo in Italia.
Politicamente si tratta di una vittoria senza se e senza ma del titolare del Mit: da un lato appare vittima di una sorta di "persecuzione" della procura che non si arrende nemmeno di fronte a una assoluzione piena perché il fatto non sussiste (più chiaro di così), dall'altro la reazione pacata e serafica di Salvini dimostra senso dello Stato, moderazione e soprattutto voglia di voltare pagina e guardare agli interessi del Paese e non a beghe tra politica e toghe, che non esistono (parola del vicepremier).
Per la Lega è fondamentale il controllo e la regolamentazione dell'immigrazione clandestina, fin da quando Salvini era al Viminale nel 2018. Entra in Italia chi ha un regolare visto di lavoro ed è utile al Paese (il segretario del Carroccio ha sempre detto che gli immigrati regolari che pagano le tasse "sono miei fratelli e sorelle") ma al tempo stesso serve un contrasto fortissimo senza se e senza ma ai trafficanti di esseri umani.
E infatti il numero più basso di vittime nel Mediterraneo si è registrato quando Salvini era alla guida dell'Interno. Ora Matteo Piantedosi sta facendo un ottimo lavoro, secondo la Lega, ma se ci fosse la possibilità di un ritorno al Viminale al vicepremier leghista non dispiacerebbe affatto. Fermo restando che il governo non è e non sarà in discussione e andrà avanti fino al termine della legislatura. D'altronde Salvini ha anche ricevuto la solidarietà della premier Giorgia Meloni ("Accanimento surreale"). Governo compatto e avanti così. Poi eventuali cambi di poltrone si vedranno a settembre o dopo le Regionali.
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