Politica
Sequi, l'ambasciatore temuto e rispettato da tutti

Chi ci lavora a stretto contatto lo definisce 'una macchina da guerra'. Ettore Sequi, nuovo segretario generale della Farnesina, è subentrato a Elisabetta Belloni, a sua volta nominata a capo del DIS.
Originario di Ghilarza, piccolo comune sardo in provincia di Oristano, Sequi è un diplomatico di lungo corso. A 65 anni, capo di gabinetto uscente del ministro Di Maio, è agli apici di una carriera che lo vede al Ministero degli Esteri dal 1985. Dal 2014 è stato capo di gabinetto dei ministri Mogherini e Gentiloni. Poi, a luglio 2015, è volato a Pechino come ambasciatore italiano in Cina. Torna in Farnesina nel 2019 e viene scelto da Luigi Di Maio in un ruolo chiave del suo ufficio.
Con il responsabile della Farnesina l'intesa è ottima fin dall'inizio. Sequi mette tutta l'esperienza accumulata negli anni al servizio del nuovo corso del Ministero degli Esteri a guida Di Maio, con il quale c'è massima stima e fiducia reciproca.
Infaticabile, sempre presente e sul pezzo. Il giudizio sull'operato di Sequi è pressoché unanime da parte di chi incrocia la sua strada sui complicati dossier del dicastero che oggi lo vede segretario generale. Anche tra i diplomatici l'ambasciatore è rispettato e temuto da tutti: un'autorità indiscussa, un'istituzione nell'Istituzione.
Le garanzie di efficienza sono quindi le migliori, soprattutto in vista del rilancio del nostro Paese in un'orizzonte internazionale di ricostruzione post pandemica. In questo senso, tra le sfide più interessanti c'è sicuramente quella del commercio internazionale, delega che è passata alla Farnesina proprio all'arrivo di Luigi Di Maio.