Siamo un Paese ricco ma non abbiamo la consapevolezza di esserlo
Questa settimana più precisamente il 5 febbraio scorso la Corte dei Conti tramite il Procuratore regionale del Lazio ha aperto un istruttoria nei confronti dell'agenzia di rating statunitense Standard & Poor's e marginalmente anche nei confronti di altre due agenzie minori (Moody's e Fitch) per il declassamento operato in più circostanze durante il 2011 riguardo il colossale debito pubblico italiano, togliendoci il voto più alto la tripla A e mandandoci, per così semplificare, in serie B della classifica delle nazioni. L'istruttoria, ovviamente, è solo una fase preliminare che potrebbe concludersi in un'archiviazione, è motivata dal fatto che le agenzie a "stelle e strisce" non hanno tenuto in considerazione per emettere tale giudizio negativo il valore patrimoniale storico , artistico, culturale, del nostro Paese.
Perbacco, per una volta dopo tempo immemore un'Istituzione italiana che difende la nostra nazione, i nostri valori, che crea un po' di orgoglio nel vituperato, annichilito, bistrattato popolo italico.
Come ben sostenuto da Vittorio Sgarbi , non può esistere l'Europa senza l'Italia o la Grecia, senza la storia di queste due civiltà che hanno creato l'Europa, quello che siamo, quello che rappresentiamo nel mondo.
Ma questo scatto d'orgoglio rimarrà un fatto fine a se stesso se noi Italiani non saremo in grado di seguire questa linea di condotta , questa presa di posizione, nella vita di tutti i giorni nelle nostre scelte quotidiane. Basta con l'esterofilia soprattutto in fatto di viaggi e vacanze. Perchè il patrimonio storico, artistico, letterario che la Corte dei Conti ha voluto tutelare e valorizzare con la sua istruttoria viene svilito quotidianamente da noi cittadini che preferiamo le spiagge esotiche di qualche località caraibica o del sud est asiatico o dell'oceano indiano. Iniziamo noi a dare lustro ai nostri tesori.E sì perchè se aspettiamo coloro che dovrebbero "lustrare" i nostri tesori visto la carica politica o istituzionale che ricoprono stiamo "freschi". Infatti, non vediamo nessun atto concreto per far risplendere la lucentezza di milioni di opere d'arte, monumenti, città , paesaggi, luoghi naturali, ecc. che nessuna parte del globo terrestracqueo possiede.
Dovremo dare noi l'esempio alla nostra classe dirigenziale , noi sentirci orgogliosi e valorizzare con atti concreti il nostro "tesoro" e trascinare i nostri politici a presenziare nei meetings internazionali con la baldanza di quello che stanno rappresentando, a "testa alta" per la ricchezza inestimabile che abbiamo per la cultura che rappresentiamo, perchè siamo noi l' Europa , senza la nostra civiltà l'Europa non esisterebbe.
Se, invece, i nostri rappresentanti istituzionali sono soliti presentarsi col "piattino in mano" durante qualsiasi incontro internazionale con il complesso di inferiorità nei confronti di qualche emiro o magnate e chiedere "la cortesia" di investire solo qualche milione di euro dei loro infiniti petro-dollari nel nostro Paese, quasi fosse un'elemosina caritatevole elargita tanto per allontanare uno scocciatore lamentoso (basti osservare con attenzione gli atteggiamenti e gli sguardi sottomessi quasi timorosi del nostro presiedente del Consiglio Letta durante il suo ultimo viaggio negli Emirati Arabi), intento solo a garantire a queste persone facoltose la sicurezza dei loro pingui investimenti sottolineando che la recessione è finita.
Mi domando, invece, e il nostro Premier avrebbe dovuto domandare al suo interlocutore che indossava la Jallabia, quali garanzie storiche e immortali vi sono nel suo Paese oltre a un po' di materia organica nera e oleosa che immortale e inestinguibile non è.
Forse la sabbia del deserto, ma di valore storico , culturale, inestinguibile e immortale ha ben poco.
Forse pensando ai nostri tesori artistici che sono immortali e inestinguibili e con un valore economico (cerchiamo di essere venali per una volta) inimmaginabile , il nostro Premier titubante, cerimonioso e sommesso avrebbe acquisito l'orgoglio necessario per ridare la luce, lo splendore e la fama oltre che il valore che possiede il nostro luccicante, dorato, ricco, ineguagliabile Paese.
Ahinoi l' atteggiamento non è stato quello e ho il timore che non sarà mai quello e quindi non ci potrà salvare nessuna istruttoria di nessuna corte o procura disseminata lungo lo Stivale che cerca di difendere le nostre ricchezze concrete che sono sotto gli occhi di qualunque persona di qualunque paese e non sotto centinaia di metri di terra in forma oleosa puzzolente e in via di esaurimento.
Massimo Puricelli
Legnano(MI)