Soldi ai partiti, l’accordo tra Pd e Pdl è più vicino

Prove d'intesa sul finanziamento dei privati ai partiti. Secondo quanto è in grado di anticipare Affaritaliani.it, Pd e Pdl potrebbero arrivare presto a un accordo e l'incontro previsto nelle prossime ore tra i relatori Emanuele Fiano per il Pd e Mariastella Gelmini in quota Pdl, potrebbe portare i frutti sperati. La trattativa è ancora in corso ma il Pdl ha digerito l'idea che ci debba essere un tetto al finanziamento dei privati, anche se, la cifra proposta è di un milione di euro, dieci volte superiore a quella stabilita dal Pd. Dal canto loro i democratici hanno accettato il principio che il passaggio dall’attuale sistema di finanziamento pubblico a quello della sua abolizione avvenga in maniera graduale. L'emendamento Bressa-Sanna stabilisce un ipotetico timing: nessun tetto al finanziamento dei privati nel 2014, nel 2015 non dovrà superare il 10% del bilancio del partito, nel 2016 il 5%, e solo nel 2017 entrerà in vigore quello dei 100mila euro da cui difficilmente i democratici si discosteranno.
Bisogna ricordare che già il governo Letta aveva previsto un'uscita progressiva in tre anni dal finanziamento pubblico in modo da non privare i partiti dei fondi necessari a rispettare accordi e contratti onerosi già stipulati. Ma perché il Pdl insite nel voler fissare un tetto pari a un milione di euro? In via dell'Umiltà si fa un ragionamento sulla base della diversa organizzazione che contraddistingue i partiti di destra e di sinistra: l'abolizione del finanziamento pubblico, sostengono i maggiorenti pidiellini, favorirebbe i partiti storici del Centrosinistra essendo molto più radicati territorialmente e con un numero di iscritti maggiore. I partiti di destra, invece, non avendo una militanza così attiva si affidano maggiormente alle donazioni. Da escludere invece che il governo intervenga per decreto sull'abolizione del finanziamento pubblico ai partiti come aveva paventato il premier Letta mesi fa. Il motivo è semplice: la materia è già stata trattata dal Parlamento e un intervento del governo sarebbe senza precedenti.
Daniele Riosa @DanieleRiosa