"SuperLega, il governo tuteli lo sport di base"
Intervista di Affaritaliani.it alla senatrice di Italia Viva Daniela Sbrollini
"La mia preoccupazione è quella sollevata da tutti: il progetto di SuperLega non garantisce pari dignità a tutte le società sportive". Così ad Affaritaliani.it la senatrice Daniela Sbrollini, responsabile Cantiere Cultura e Sport di Italia Viva, commenta lo scontro in atto nel calcio europeo e italiano. "Si tratta di una spaccatura in atto da tempo e il contrasto tra Uefa e Italia è un enorme problema che suscita grande preoccupazione. Il pericolo è quello che non vengano tutelate le società minori escluse dal progetto di SuperLega. So benissimo che se ne parla da tempo e leggendo le dichiarazioni dei dirigenti dei grandi club, probabilmente il progetto era già pronto. Poi quando c'è la partecipazione di colossi come JP Morgan è evidente che dietro c'è qualcosa di molto grosso anche dal punto di vista del business".
La senatrice Sbrollini, però, giudica "eccessiva" la minaccia di escludere le squadre italiane che parteciperanno alla SuperLega - Juventus, Milan e Inter - ai campionati nazionali e quindi alla Serie A. "Attendiamo la riunione della Lega e speriamo che emergano altre considerazioni. Auspico che ci possa essere ancora un accordo affinché la SuperLega non penalizzi nessuno. Non può esistere la possibilità che le squadra economicamente più forti vadano avanti e le altre no. Bisogna anche pensare al mondo dei vivai e del calcio femminile. La preoccupazione politica deve essere quella per il movimento dello sport di base".
"Credo che il presidente del Consiglio Mario Draghi potrebbe e dovrebbe esprimersi come gli altri leader che si sono espressi contro la SuperLega", ovvero il presidente francese Emmanuel Macron e il primo ministro britannico Boris Johnson. "Tutelare lo sport di base senza distinzioni tra club ricchi e meno ricchi deve essere il primo obiettivo della politica e del governo. La sottosegretaria Vezzali ma anche la ministra Bonetti, che sta lavorando sul fronte delle pari opportunità per tutelare il calcio femminile, insieme al premier Draghi, dovrebbero lanciare un appello affinché si fermino per trovare una soluzione che non danneggi le squadre minori. Fermiamoci un attimo per trovare una soluzione che non divida", conclude la senatrice di Italia Viva.
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