Politica
"Tifosi marocchini come le scimmie urlatrici". Il leghista Fiori nella bufera



Il capogruppo del Carroccio a Sant'Arcangelo di Romagna: "E' stata una pataccata, non sono razzista. Calderoli aveva detto di peggio alla ex ministra Kyenge"
Lega, Marco Fiori e gli insulti razzisti ai tifosi del Marocco. Il caso
Marco Fiori è finito nella bufera per la frase rivolta ai tifosi del Marocco: "Scimmie urlatrici". Il capogruppo della Lega a Sant'Arcangelo di Romagna preannuncia le sue dimissioni: "Lascerò la politica - dice Fiori a La Stampa -, sono stupito. Non è mica un'istigazione all'odio. E poi io ho avuto tanti collaboratori di qualsiasi razza. Ho fatto il direttore d’albergo e ho assunto senegalesi, marocchini, albanesi. Con quelli che si comportavano bene andavo anche a cena fuori. La mia è stata un’uscita infelice, ma non ai livelli di Calderoli che disse "orango" a quella là (l'ex ministra Kyenge ndr)... Io non ho offeso nessuno. Non ho mai paragonato le scimmie ai marocchini. Ci sono anche le scimmie asiatiche, dovrebbero offendersi anche loro. Avessi detto gorilla, tutto scuro e nero. Scimmia è femminile, mi piacciono anche le scimmie".
"Mi sono scusato su Facebook. Ora - prosegue Fiori a La Stampa - mi vogliono crocifiggere? Perché non si indignano per le città distrutte dai tifosi? È tutto sproporzionato. Io mi ero già stancato della politica. A 51 anni dove vado? Finisco il mandato nel 2024 e poi mollo. Quando la fatica supera il gusto è meglio smettere. Ho scritto una "pataccata", una battuta da bar. Tutto qui. Se tiferò Marocco domani contro la Francia? Mi sembrerebbe una presa in giro, e poi gli ho già portato fortuna. Salvini non l'ho sentito, io sono l'ultima caccola del mondo".