A- A+
Politica
Toti 'soft' con il governo: "Ridiscutere il contratto tra me e Forza Italia"

“Il mio contratto con Forza Italia è un contratto nel quale vanno ridiscusse molte clausole.  In realtà non tra il partito e me, ma tra il partito e gli elettori”.

Cosi’ ci parla dei rapporti con la formazione politica che lo ha portato a essere governatore della Liguria , Giovanni  Toti, passato in poco tempo da consigliere politico di Silvio Berlusconi a grillo parlante di un centrodestra in crisi di identità.

Toti parla  margine del Forum Eurasia di Verona, dove appena ieri, il vice presidente del Consiglio Matteo Salvini aveva  lanciato l’idea di veri e propri “contratti” anche nei rapporti internazionali, come nell’attuale formula di governo , riconoscendo quindi differenze incolmabili, ma proponendo intese su programmi specifici.

"Io non so se quello del contratto sia un metodo esportabile. Rimango dell’idea che l’unico contratto possibile e credibile tra politica e cittadini, in qualsiasi dimensione lo si voglia vedere, sia quello che esce dalle urne” afferma Toti, che non continua a non vedere un futuro nel governo gialloverde.

“Continuo a ritenerlo un governo di necessità e non certo di amore politico. Occore traghettare questa fase per tornare al voto al più presto per un avere un governo polticamente coerente. Questo Paese ha bisogno non semplicemente di scelte, ma di scelte nette. Quello attuale è un governo di compromesso che scelte nette non ne può fare.  Volete un esempio? Il tema delle infrastrutture: dovremmo accelerare e molto. Il problema è il M5S che frena su tutte, dall’alta velocità, all’alta capacità ferroviaria, alle nuove dighe, i porti, alle nuove autostrade di cui il Paese ha assolutamente bisogno. La Lega la pensa come noi”.

La polemica è chiara e riguarda l’’intervento sul territorio, dove la politica locale non riflette – per ora – quella nazionale.

“I 5stelle non sondano a livello locale - prosegue Toti – perché sono e rimangono un voto di protesta. Come tutti i voti di protesta servono a dare un segnale ai partiti, ma poi quando devi affidare la tua vita quotidiana, la tua casa, il bollo della tua auto, quanto è necessario per la tua impresa non raccolgono la fiducia. Il loro consenso credo continui ad essere un voto di demerito per gli altri partiti che di merito per il movimento.”

Un giudizio di demerito che però pare durare….

“Io credo che ci volesse, ma fare opposizione è una cosa, fare governo è altro. Vedere se un partito da grande movimento legittimo di protesta passa a partito di governo è un esame di maturità che prima o poi andava sostenuto.. Non mi pare che l’esame sia stato passato”.

Resta il fatto che la politica nazionale ha un assetto che potrebbe durare cinque anni, mentre quella regionale pare rispondere ad altri equilibri. Al netto delle valutazione di merito che abbiamo già fatto, si pone una questione di rapporti, anche internazionali. Ad esempio nei confronti dell’UE, nazione e regioni italiane hanno potenzialmente pesi e atteggiamenti diversi.

“Credo che la formula sia quella che vorrei tanti vedere applicata anche dal governo nazionale:  sicurezza, difesa comune, politica estera nei confronti degli altri giganti del mondo necessitano inevitabilmente di una cessione di sovranità, c’è poco da fare. Contro colossi come quello indiano, cinese o americano l’Italia avrebbe ben poco da dire… Allo stesso modo alle regioni e alle autonomie locali, sempre di piu’ vanno affidate quelle decisioni che riguardano la vita dei cittadini nella loro quotidianità. L’impiego delle imposte, il controllo dell’uso che se ne fa.. Tutte cose che i cittadini devino poter verificare”

Ma politica nazionale e regionale paiono – scusi se insisto – segnare un passo diverso…

“Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna hanno imboccato una strada di autonomia importante.  Anche la Liguria, ad esempio riguardo i porti e il sistema logistico.   A livello nazionale c’è polemica con l’Europa?  A maggior ragione questa  può e dovrebbe  cogliere l’occasione di un dialogo diretto con le regioni, non solo riguardo l’assegnazione di fondi.”

Scusi se ritorno alla politica nazionale,  ma  fin qui risponde Giovanni Toti. E il centrodestra?

“Diciamo che se parliamo di politica locale il centrodestra, sia per classe dirigente che per progetto politico, ha dimostrato il meglio di sé“.

Commenti
    Tags:
    giovanni toti





    in evidenza
    Belen e Cecilia Rodriguez spericolate in tv: "Noi due in fuga su una Fiat Panda con una suora che..."

    L'intervista di Affaritaliani.it

    Belen e Cecilia Rodriguez spericolate in tv: "Noi due in fuga su una Fiat Panda con una suora che..."

    
    in vetrina
    Fantastico #Vannacci!. #Pd nasconditi: la foto di Storace impazza sui social

    Fantastico #Vannacci!. #Pd nasconditi: la foto di Storace impazza sui social


    motori
    Nissan e Acciona insieme per promuovere la mobilità elettrica urbana

    Nissan e Acciona insieme per promuovere la mobilità elettrica urbana

    Testata giornalistica registrata - Direttore responsabile Angelo Maria Perrino - Reg. Trib. di Milano n° 210 dell'11 aprile 1996 - P.I. 11321290154

    © 1996 - 2021 Uomini & Affari S.r.l. Tutti i diritti sono riservati

    Per la tua pubblicità sul sito: Clicca qui

    Contatti

    Cookie Policy Privacy Policy

    Cambia il consenso

    Affaritaliani, prima di pubblicare foto, video o testi da internet, compie tutte le opportune verifiche al fine di accertarne il libero regime di circolazione e non violare i diritti di autore o altri diritti esclusivi di terzi. Per segnalare alla redazione eventuali errori nell'uso del materiale riservato, scriveteci a segnalafoto@affaritaliani.it: provvederemo prontamente alla rimozione del materiale lesivo di diritti di terzi.