Politica
Unioni civili al Senato, immagine di un’Italia ipocrita e sessuofobica
Di Ernesto Vergani
Arriva questa sera in Senato la fiducia sul maxiemendamento sulle Unioni civili. Un’occasione persa per l’ltalia, che si conferma un Paese in ritardo su libertà, uguaglianza e laicità dello Stato, con notevoli condizionamenti della Chiesa cattolica, sostanzialmente sessuofobica.
La prova è l’ipocrisia del risultato. Da un lato viene stralciata la “stepchild adoption”, ma dall’altra parte si mantiene l’ultima parte dell’articolo 3, che consente al giudice di valutare caso per caso l’adozione nella coppia gay del figlio di un partner. E tuttavia si abolisce l’obbligo di fedeltà, ciò perché non ci siano dubbi che non ci sia equiparazione col matrimonio.
Se si decide di fare una simile legge, i principi andrebbero scolpiti come a chiare lettere nella pietra, per intenderci sul modello di frasi come “Tutti gli uomini sono uguali di fronte alla legge”.
Per dovere di completezza, il ministro Angelino Alfano dichiara: “Fermata operazione contro natura”. Frase che un omosessuale potrebbe anche ricevere come offensiva e che va accolta con rispetto ma anche con dubbio, e basti pensare, a proposito di natura, a come gli animali vivono la sessualità, la famiglia e via discorrendo. Ernesto Vergani