Il Cardinal Bagnasco contro le unioni civili - Affaritaliani.it

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Il Cardinal Bagnasco contro le unioni civili

Zanda (Pd) ad Affaritaliani.it: nessuna equiparazione al matrimonio

Su Affaritaliani.it la risposta del Pd al Cardinal Bagnasco
 

"Le politiche per la famiglia sono politiche utili e necessarie, ma non vedo l'equiparazione tra matrimonio e unioni civili. Sono due istituti giuridici molto diversi che fanno riferimento ad articoli diversi della Costituzione italiana". Con queste parole il capogruppo del Pd al Senato, Luigi Zanda, intervistato da Affaritaliani.it, commenta le parole del Cardinal Bagnasco sulle unioni civili.

Si tratta di un'ingerenza da parte della Cei e della Chiesa? "No", risponde Zanda. Quindi è legettimo che il Cardinal Bagnasco esprima la sua opinione... "Naturale, tutti gli italiani hanno diritto ad avere le proprie opinioni". Quanto alla possibilità che la stepchild entri nella legge sulle adozioni, il presidente dei senatori del Pd afferma: "Il provvedimento non ha nemmeno inizato il suo ieter parlamentare. Ne parleremo nel gruppo e non si fanno pronostici su queste materie".

Alberto Maggi (@AlbertoMaggi74)
 

La legge sulle unioni civili "sancisce di fatto una equiparazione al matrimonio e alla famiglia" e "le differenze sono solo dei piccoli espedienti nominalisti, o degli artifici giuridici facilmente aggirabili, in attesa del colpo finale, così già si dice pubblicamente, compresa anche la pratica dell'utero in affitto, che sfrutta il corpo femminile profittando di condizioni di povertà". È  il presidente Cei, card. Angelo Bagnasco, a lanciare l'allarme nella relazione al secondo giorno all'assemblea generale.

Troppe energie per unioni civili. Per l'arcivescovo di Genova, il lavoro che manca, la povertà, le dipendenze come quelle legate al gioco d'azzardo sono i problemi del Paese rispetto ai quali "la gente vuole vedere il Parlamento impegnato senza distrazioni di energie e di tempo, perché questi sono i problemi veri del Paese, cioè del popolo". E rimprovera l'eccessivo impegno profuso dalle forze politiche per raggiungere l'obbiettivo delle unioni civili: "Non si comprende - ha detto - come così vasta enfasi ed energia sia stata profusa per cause che rispondono non tanto a esigenze, già per altro previste dall'ordinamento giuridico, ma a schemi ideologici", ha aggiunto il presidente della Cei, parlando della "recente approvazione della legge sulle unioni civili".

Manovra coraggiosa per le famiglie. Un fronte di preoccupazione, ha aggiunto l'arcivescovo di Genova, "è quello della natalità. Finalmente, dopo anni che lo richiamiamo, oggi perlomeno si parla di inverno demografico", ha sottolineato Bagnasco. "La demografia è un indicatore decisivo dello stato di salute di un Paese", ha aggiunto, chiedendo: "Che cosa sta facendo lo Stato perché si possa invertire la tendenza? Si avverte l'urgenza di una manovra fiscale coraggiosa, che dia finalmente equità alle famiglie con figli a carico. Gli esperti dicono che la messa in atto del cosiddetto 'fattore famiglia' sarebbe già un passo concreto e significativo".

Povertà e corruzione. E, sempre parlando dei problemi a cui l'Italia deve fare fronte, il presidente della Cei ha evidenziato come la ci siano sempre più poveri nel nostro Paese e una ricchezza sempre più concentrata nelle mani di pochi, spesso anche corrotti: "La povertà assoluta - ha ricordato parlando all'Assemblea dei vescovi - investe 1,5 milioni di famiglie, per un totale di 4 milioni di persone, il 6,8% della popolazione italiana! Mentre la platea dei poveri si allarga inglobando il ceto medio di ieri, la porzione della ricchezza cresce e si concentra sempre più nelle mani di pochi, purtroppo a volte anche attraverso la via della corruzione personale o di gruppo".

Dramma migranti e il ruolo dell'Europa. Uno sguardo preoccupato Bagnasco lo ha rivolto anche alla crisi migratoria in corso. "Il Sud del mondo si è messo in marcia sotto la spinta di circostanze difficili o tragiche: è un inarrestabile esodo", ha evidenziato, chiedendo un esame di coscienza al nostro Continente: "È doveroso chiederci - le sue parole - se non sia questo un banco di prova perché l'Europa del diritto, della democrazia e della libertà, culla e sorgente dell'umanesimo, irrorata dalla sorgente perenne del Vangelo, possa riscoprire se stessa". E ha citato Aldo Moro che, visitando Aquisgrana, disse che era "il centro di un mondo unito che si regge su due pilastri fondamentali: l'ordinamento giuridico romano e la forza spirituale del cristianesimo".

Per questo, l'arcivescovo ha lanciato un appello perché "possa l'Europa ritrovare la sua anima e così l'amore di popoli e nazioni...possa incontrarsi finalmente con le persone, che non sono pedine sulle cui teste qualche 'illuminato' pretende di decidere o esperimentare; né sono apolidi, poiché ognuno appartiene ad una storia, ha una visione della vita e valori di fondo".

"Le leggi e gli accordi sono necessari, ma non fanno lo spirito di un Continente: lo presuppongono", ha aggiunto. Poi, rivolto ai vescovi italiani, li ha invitati a rinnovare "la passione per l'Europa e, insieme al Santo padre, auspichino con ferma convinzione uno slancio nuovo e coraggioso per questo amato Continente".