Viaggio nella Lega dimezzata dal voto. Sul banco degli imputati finisce Tosi

Una mazzata che lascia senza fiato. I postumi delle Amministrative saranno duri da smaltire per Roberto Maroni, e soprattutto per Flavio Tosi, segretario della Liga Veneta, nonché sindaco di Verona e appena nominato vice segretario nazionale del Carroccio. A Vicenza l'ex triumvira del Carroccio, Manuela Dal Lago, è stata surclassata dal sindaco uscente Achille Variati. Per la Dal Lago (in foto a destra) l'impresa era certamente ardua ma in ogni caso il suo partito in città è passato dall'8 al 4% in soli tre mesi. La candidata leghista, sentita da Affaritaliani.it, ammette: "A Vicenza abbiamo subito indubbiamente un tracollo, ma c'è stato un generale tracollo dei partiti escluso il Pd". La Dal Lago si limita a commentare il voto e rinvia ai prossimi giorni l'analisi sulla disfatta anche se si capisce dal tono di voce che di cose da dire ne avrebbe tante: "E' un'analisi un po' più approfondita che non vorrei fare in questo momento. Bisogna ragionare complessivamente e vedere con calma". Situazione diversa a Treviso dove il Carroccio strappa un sofferto ballottaggio con Giancarlo Gentilini.

Ma anche qui la Lega, scorporando i dati del Centrodestra, ottiene un misero il 7%, mentre la lista Gentilini raggranella il 20%. L'ex sindaco sceriffo per ora si limita ad attaccare il Pdl: "E' colpa loro se i voti arrivati sono stati pochi. La Lega ha mantenuto la quota raccolta alle politiche, e io sono più forte della Lega". Nel frattempo Gianpaolo Gobbo (in foto a sinistra), sindaco uscente di Treviso, sempre ad Affaritaliani.it commenta così la sconfitta leghista: "Prendiamo atto del tracollo. E' evidente che la Lega in Veneto non è più il partito di riferimento. Ma è il Centrodestra in generale ad essere in deficit di ossigeno". Gobbo promuove comunque la performance di Gentilini: "Abbiamo visto che con la sua lista ha portato un valore aggiunto personale notevole. Sono convinto che al ballottaggio potrà riconquistare la città". Poi Gobbo, guardandosi bene dal fare nomi, lancia dei chiari messaggi a Tosi: "Bisognerebbe parlare di qualche questione, specie in Veneto, che non è stata risolta. Mi riferisco per esempio alle province commissariate . Bisognerà attivarsi per compattare il partito". Esente da colpe Maroni: “Ha fatto quello che doveva fare e non è lui il problema, forse – conclude l’ex sindaco - dovremmo cercare di superare determinate questioni sul territorio". Per adesso sono tutti molto cauti, ma il redde rationem è dietro l'angolo.
Daniele Riosa @DanieleRiosa