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PugliaItalia
stefàno emilianoBari – “Abbiamo deciso di sostenere Taranto nella sfida della Capitale Europea della Cultura perchè purtroppo la Regione si è disinteressata della sfida (forse perchè preferisce Matera) e non ha concentrato la candidatura su un'unica città come avrebbe dovuto fare”. È solo una parentesi ma la replica ad un utente sui social diventa, per Michele Emiliano, l’occasione per una doppia puntura all’indirizzo di Nichi Vendola. E con un’accusa ben precisa.
 
Al centro della contesa il traguardo piuttosto lontano del 2019, tornato d’attualità dal momento che proprio all’inizio della settimana appena trascorsa, dal Ministero hanno reso noti i nomi delle 21 città italiane in corsa per il titolo varato nel 1985 dall’Ue, comprese quella dei due mari, il capoluogo barocco e la città dei Sassi citata dal Gladiatore. Prima di un’ulteriore scrematura che dovrebbe portare il novero sotto la decina entro pochi mesi. Un vero e proprio derby del Tacco se si conta che da Bari hanno desistito dal proposito iniziale in solitaria, convergendo sul polo ionico, e che Lecce può invece contare sull’appoggio della vicina Brindisi, nonostante non meno di qualche mese fa, l’ex aspirante primo cittadino Carlo Salvemini parlasse di “legame evanescente stabilito di recente” con il Comune guidato da Mimmo Consales”, ottenendone il rimbrotto del Sindaco Perrone: “Chiarisca da che parte sta”.
 
 
Dall’ente di Via Capruzzi hanno già fatto sapere da tempo che non ci saranno endorsement a favore dell’una o dell’altra sponda se non dopo il passaggio al secondo turno. Solo allora sarà garantita la “disponibilità della Regione Puglia ad assicurare il proprio partenariato”, aveva confermato nuovamente l’assessore al ramo Silvia Godelli a settembre, chiarendo l'equivoco su un potenziale appoggio anticipato alla città di Sant’Oronzo, che aveva destato non poco entusiasmo a Palazzo Carafa. “Per semplificare il quadro, abbiamo offerto a Lecce (che si è incaponita) di sostenere entrambe Taranto, ma il sindaco di Lecce non vuole saperne”, spiega a muso duro Emiliano dopo aver perorato la causa tarantina anche durante l’ultimo discorso inaugurale della Fiera del Levante, alla presenza del premier Letta, e con tanto di controreplica irritata dell’omologo salentino, il cui nome torna ciclicamente anche tra i papabili per la sfida alle regionali. “Credo che la Puglia perderà la sfida perché se una regione non sceglie quale città candidare l’Europa boccia di solito entrambe perché non saprebbe quale scegliere”, richiama l’inquilino di Palazzo di Città, “nel frattempo continuo a sperare per Taranto”.
 
(a.bucci1@libero.it)
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