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PugliaItalia
Emiliano, il PD e l’approccio meridiano

E’ esattamente quello che Matteo Renzi voleva evitare con la mossa dello “sgambetto” di Re alle scorse elezioni europee. Quando, fiutata la possibilità che l’affermazione da capolista, per l’Italia meridionale e le Isole, avrebbe fatto di Michele Emiliano il leader indiscusso di un intero Sud - in cerca di riscatto - decise di “stopparlo” con l’indicazione e l’inserimento in tutte le circoscrizioni delle donne capolista.

Emiliano direzionePD
 

L’intesa col sindaco di Napoli, Luigi De Magistris, l’appoggio del Partito del Sud, una crescita di attenzioni e sostegni persino in Sicilia, misero in guardia il Segretario del Partito Democratico, che decise di optare per la campana Pina Picierno, alla quale non fu concesso nemmeno il suono di una parola - nonostante fosse la capolista per le Europee che aveva sostituito il designato Emiliano - sul palco vicino al Teatro Petruzzelli, dal quale Renzi incoronò Antonio Decaro sindaco di Bari e successore del suo 'temuto sostenitore', che proiettava le mire verso la presidenza regionale sul lungomare Nazario Sauro.

La piega degli eventi successivi è cosa nota. Il rapporto politico tra i due segretari del PD (l’uno nazionale e l’altro regionale), col trascorrere dei mesi e il fluire delle contese - trivelle in mare, TAP, Ilva, decarbonizzazione, Patto per la Puglia, autonomie regionali - si fa sempre più teso. Ed Emiliano, alternando prudenza a spinte e accelerazioni, decide la strategia, scegliendone una di antica e tipica tradizione barese: “Il polpo si cuoce nella sua stessa acqua”.

Un lavoro ai fianchi che necessita di tempi lunghi, improvvisamente accelerati prima dalla sovraesposizione nel referendum promosso dalle Regioni contro le trivelle e poi dal jolly pescato col risultato “largo” dell’altro referendum costituzionale, che spingerà Matteo Renzi alle dimissioni da Presidente del Consiglio dei Ministri.

Primarie PD vince Renzi
 

Michele Emiliano avrebbe voluto rimanere ancora sul trespolo, aspettando le ulteriori mosse in vista del Congresso del PD, non ancora convocato, ma l’avvio del procedimento disciplinare da parte del CSM - che potrebbe mettere in discussione la sua iscrizione al partito - imprime un’ulteriore accelerazione e lo fa approdare negli studi de La 7, da Giovanni Minoli, per annunciare che: “Se qualcuno si prende la briga di aprire il Congresso è possibile che mi candidi”. E lo farebbe, anzi lo fa già, innalzando il vessillo del Sud.

Per la verità, si direbbe che i movimenti tradiscono un certo affanno, se il lungo lamento per una sorta di ostracizzazione subita dal Premier Renzi, oggi persiste col ministro Calenda, relativamente all’Ilva e la decarbonizzazione.

ginefra3
 

Ma all’interno del partito la rete di sostegno alla sua possibile - per molti scontata - candidatura si allarga, ne è testimonianza il post su Facebook del deputato pugliese Dario Ginefra: "@micheleemiliano sa bene che la soluzione della questione meridionale favorirebbe l'economia dell'intero Paese e in essa del Nord. È difficile pensare che l'Italia intera possa mai riprendersi senza la partecipazione del Sud, che ha dati di disoccupazione altissimi e che quindi è fuori dal ciclo produttivo e dei consumi”.

Adamoli Giuseppe
 

“Politicamente, peraltro, rilanciare una parte così importante del Paese - aggiunge Ginefra - contribuirebbe a risolvere i problemi che il PD del Nord ha ancora in tante regioni nel confronto con la Lega. La fine della questione meridionale sottrarrebbe ossigeno alla Lega e restituirebbe la dignità all'Italia intera. In poche parole la questione meridionale continua ad essere la questione nazionale".

Analisi che nelle aree settentrionali - dove gli osservatori del fenomeno Emiliano sono più critici - assume aspetti più politici nella riflessione da Varese di Giuseppe Adamoli: “Al Pd serve una minoranza che si faccia ascoltare per la forza delle idee e non per le rotture nei momenti elettorali. Ma serve anche una maggioranza ben consapevole - precisa Adamoli - che in un grande partito di centrosinistra non può non esserci una degna opposizione interna. Ogni riorganizzazione deve basarsi su questo concetto o diventa illusoria”. Siamo solo al principio di un inizio, forse, senza fine!

(gelormini@affaritaliani.it)

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Pubblicato in precedenza: Il CSM avvia verso Michele Emiliano un Procedimento disciplinare

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