Forex Trend, la finestra analitica
sui mercati mobiliari e finanziari
La sostanziale sfiducia degli operatori sulle prospettive di sviluppo dell’Europa, associata ai dati poco confortanti sulla crescita della disoccupazione e l’instabilità politica dell’Italia, aprono una settimana all’insegna dell’incertezza sui mercati finanziari. L’utilizzo di un market driver, ovvero lo strumento finanziario il cui andamento rappresenta la sintesi perfetta delle dinamiche in atto, in fasi di mercato così direzionali può aiutarci a comprendere meglio quali strategie operative utilizzare per ridurre i rischi. Uno dei market driver per eccellenza, considerato il bene rifugio nei momenti di grande volatilità del mercato Forex è il BUND il cui andamento grafico può fornire utili strumenti di comparazione nell’analisi intermarket sia rispetto all’evoluzione degli indici azionari, sia rispetto allo stato di salute delle majors più scambiate. L’impennata del BUND che nei giorni scorsi ha provocato pesanti ricadute sui mercati finanziari, potrebbe, in uno scenario rialzista supportato dal segnale fornito dall’indicatore Supertrend, raggiungere il suo tetto massimo a quota 146.16, replicando la performance del 10 dicembre scorso. Con la formazione di un doppio massimo (pattern di inversione), assisteremmo ad un probabile cambio di direzione il cui segnale anticipatorio è dato dalla presenza di una divergenza ribassista del CCI.
BUND

USDCHF
Alla pari del Bund che attrae liquidità in momenti di grande incertezza, sottraendola ai mercati azionari, analoga funzione viene attribuita al cambio USDCHF la cui funzione “salvadanaio” va a discapito delle majors correlate a doppio filo al positivo andamento del ciclo economico e produttivo. In questo scenario è possibile evidenziare come progressivamente il cross a partire dai primi di febbraio stia segnando nuovi massimi mentre le altre valute sotto osservazione EURUSD, EURGBP, AUDUSD, GBPUSD continuino a scendere con particolare forza confermando la logica che le vede soccombere in fasi di sfiducia degli operatori.
EURUSD
Appare molto evidente l'impostazione ribassista del cambio EURUSD soprattutto dopo la violazione del supporto dinamico di lungo termine avvenuta in area 1.32. La divergenza rialzista sul grafico CCI foriera di un significativo cambio di tendenza in salita, non ha indebolito la resistenza dinamica in area 1.3250. Al verificarsi di un eventuale “touch” del prezzo, rimane questa la più logica e plausibile base di partenza per riaprire posizioni in acquisto. Il cross, come poteva essere prevedibile, ha testato la soglia psicologica di 1.30 violando il supporto e realizzando un perfetto pull back alla chiusura settimanale dei mercati. L’indicazione ribassista del segnale, confortata dall’indicatore supertrend, potrebbe indurre i trader ad orientarsi verso posizioni short nella prospettiva di raggiungere ulteriori target in ribasso. Dal punto di vista operativo, il supporto in area 1.29 appare realisticamente molto distante in una logica di trade in cui il rapporto rischio rendimento più appagante dovrebbe essere 1:3. La cautela consiglia in questa fase contingente di rimanere alla finestra e osservare gli sviluppi nelle prossime ore. Non è da escludere che l’euro possa verticalizzare ulteriormente in basso e andare in caduta libera. Di contro, al rialzo, si consiglia di attendere un eventuale recupero e superamento di area 1.3250 (resistenza dinamica) prima di considerare eventuali posizionamenti long.

DAX
La marcata fase di volatilità del DAX come è possibile osservare dal grafico, è stata caratterizzata negli ultimi giorni da forti strappi direzionali, e da altrettanto considerevoli correzioni. E’ evidente come la lateralità dell’indice azionario tedesco, suffragata dal continuo cambio segnale del nostro indicatore di riferimento, non sia in grado di suggerire direzionalità ben precise se non il potenziale superamento di area 77,56, secondo una dinamica rialzista che induca ad occupare ulteriori posizioni in accumulo per raggiungere come target di riferimento il livello di resistenza a 78.55 punti.

AUDUSD
Dal punto di vista operativo, chi risponde alle logiche del “trend follower”, dovrebbe considerare nell’ambito del proprio asset, l’opportunità di diversificare il rischio con posizioni di edging intermarket (BUY e SHORT controbilanciati su majors, indici, commodities currencies) col semplice scopo di proteggere la propria equity e ridurre il rischio di produrre in fasi d’incertezza come queste considerevoli minusvalenze. Ciò significa che sul terreno di gioco del Forex il quadro di riferimento della settima, mantiene i riflettori puntati su uno dei maggiori indicatori del ciclo dei consumi e dell’esportazione di materie prime di base, il cambio AUDUSD (Aussie), forte indicatore dei mercati azionari. Anche in questo caso massimi e minimi della coppia si muovono entro un ampio canale delimitato dal supporto a 1.015 punti e dalla resistenza a quota 1.058. Se il trend secondario su riferimento temporale a 4 ore indica un trend ribassista a breve, la violazione del supporto potrebbe suggerire un rilancio verso i massimi, o in alternativa aprire a scenari ribassisti molto suggestivi.
