Il Cavaliere
e i dati di Fitto
di Antonio V. Gelormini
Il risultato deludente, per quanto fosse nei presagi e da più parti alquanto atteso, non prevedeva o almeno osava sperare che non fosse così contenuto e, soprattutto, non avrebbe voluto registrare il cocente sorpasso anche da parte del Movimento stellato di Beppe Grillo.
Meglio allora per Forza Italia concentrarsi sulla performance nazionale di Raffaele Fitto, 283mila preferenze, che con questa prova guadagna sul campo quei galloni a lungo negatigli da Silvio Berlusconi, per l’investitura/successione alla guida del partito.
Troppo difficile da contenere la leadership dell’eterno giovane di Maglie. Per questo dopo una lunga tenzone con l’ipotesi concorrente di Roberto Formigoni, il Cavaliere gli aveva preferito la duttilità e i riflessi più discreti di Giovanni Toti. Ma i nodi, prima o poi, vengono al pettine. E, forse, questa volta il confronto coi dati di “Fitto” non potrà più essere eluso.

"L'essere stato il più votato d'Italia in questa difficile competizione elettorale sta a significare che Raffaele Fitto incarna quell'esempio di classe dirigente sulla quale i moderati italiani possono fare sicuro affidamento", affermato a caldo e con decisione Luigi Vitali, già parlamentare di Forza Italia, coordinatore provinciale del partito in terra di Brindisi.
"Se a questo si aggiunge la performance del partito in Puglia in generale ed in terra di Brindisi in particolare”, continua, “si comprende come azzeccata sia stata la scelta del Presidente Berlusconi di affidare a Raffaele Fitto l'onere e l'onore di capeggiare la lista di Forza Italia nella circoscrizione meridionale". Vitali conclude esortando il partito: "Ora ci sono tutte le condizioni per rifondare il centrodestra, a patto che merito e consenso guidino la selezione della classe dirigente del futuro".
Più articolata l’analisi che arriva dal capoluogo pugliese: "La sostanziale tenuta di Forza Italia al Sud e in particolare in Puglia, con lo straordinario successo di Raffaele Fitto che risulta essere il recordman di preferenze in tutta l'Italia”, dichiara in una nota Luigi d'Ambrosio Lettieri, capogruppo FI 12^ Commissione Senato e coordinatore cittadino FI Bari, “non sono solo due segnali positivi, ma rappresentano un dato incontrovertibile: la proposta politica di Fitto di restituire ai territori la loro fondamentale importanza per un progetto fatto di contenuti, è la strada giusta per ricostruire il centrodestra e dare risposte concrete agli italiani”.

“Adesso si tratta di ripartire tutti insieme dai valori moderati, dal recupero delle regole e dalla partecipazione popolare attraverso le primarie - aggiunge d’Ambrosio Lettieri - per ricostruire quel centrodestra della buona politica in cui tanti italiani si riconoscono e per richiamare al voto e ad una nuova speranza i tantissimi che hanno scelto di astenersi”.
“Quanto al Pd - precisa - porta a casa dalla Puglia il risultato più basso rispetto al dato nazionale e deve tutto a Renzi che a Roma può contare sulla opposizione responsabile di FI, nell'ambito di un percorso riformatore, ma ferma nel contrastare la politica delle tasse e del taglio dei diritti".
Stesse note tutte tarate sull’affermazione personale di Fitto anche in Regione: "Ha vinto la lealtà! E' un messaggio chiaro quello che arriva dal Sud. C'è voglia di riorganizzare Forza Italia su basi diverse da quelle leaderistiche, c'è voglia di meritocrazia, c'è voglia di affermare il principio basilare della democrazia partecipata: il consenso!”, annuncia Luigi Mazzei, Consigliere regionale del PdL-Forza Italia.
“L'effetto trainante di Raffaele Fitto non va sottaciuto: è il primo eletto in Italia, il vero leader che il nostro popolo vuole”, continua Mazzei. “Qualcuno deve prenderne atto! Da oggi deve partire la rivoluzione gentile che riporti al centro i nostri elettori. Saremo accanto all'amico Raffaele Fitto in questo esaltante percorso appena iniziato".
(gelormini@affaritaliani.it)