L'inesauribile tesoro di Taranto

Per alleggerire la città di Taranto dall'inquinamento causato dai gas di scarico delle automobili, l'amministrazione comunale di Taranto ha progettato la costruzione di due parcheggi all'entrata della città. Due parcheggi di scambio dove lasciare la macchina e prendere l'autobus di città.
Uno di questi sarà costruito nella zona “Croce” nel martoriato quartiere Tamburi. La zona è notoriamente ricca di testimonianze archeologiche e per questo sono stati deliberati dei lavori di scavo di archeologia preventiva affidati alla cooperativa “Museion”. Nelle foto si vedono alcuni dei ritrovamenti venuti alla luce durante questa esplorazione.
Le foto sono state scattate da Anna Svelto durante la sua passeggiata domenicale nel cantiere, dove sono diversi i cittadini che si recano a curiosare manifestando l'interesse dei tarantini per questo cantiere.
Tra loro Carmine De Gregorio, storico locale ed appassionato di Archeologia che ci spiega di cosa si tratta:
Dagli scavi in località Croce era prevedibile ritrovare qualcosa, immagino che questi ritrovamenti siano collegati con quelli di Quagliati allo scoglio del tonno... cosa si aspettava di trovare e cosa lo ha sorpreso nei ritrovamenti effettivi?
C'è una continuità con gli scavi dell'archeologo Quagliati e quelli successivi, ma i ritrovamenti odierni appartengono ad età successive. La zona è la stessa, per questo parlo di continuità, ma non si tratta di tracce del neolitico-età del bronzo-primi insediamenti iapigi, piuttosto della necropoli risalente al IV-V secolo e quindi epoca greca. Anche se la fonte rinvenuta potrebbe essere una fontana, ma anche una cisterna di raccoglimento acque e questo ci farebbe risalire all'ipotesi di una villa romana, sarebbe una vasca per raccogliere acqua per produrre e lavorare...Taranto è una miniera, lo è sempre stata. Io credo che usciranno delle sorprese e che ci troviamo a un passo da scoperte importanti per la storia di tutta la Puglia. Vedrà nei prossimi giorni, non voglio azzardare previsioni, ma sono convinto dell'importanza di questi reperti.

Cosa ne pensa della proposta di fare un parco archeologico e fin dove dovrebbe estendersi?
Questi scavi sono “Preventivi” e sono stati iniziati per sondare l'area del monte della Croce perché qui si vuole costruire un parcheggio. L'idea del parcheggio è ancora quella ufficiale e cioè sbancare il monte per costruire un parcheggio alle porte della città. Ho richiesto udienza alla “commissione per l'assetto del territorio”, e dovrei avere udienza a giorni, per chiedere all'amministrazione comunale d rivedere il progetto del parcheggio a favore della costruzione di un parco archeologico, un piccolo parco che interessi l'area del sito sul monte della Croce, ma insomma non si può ignorare tutto e aprire e chiudere come è stato fatto in questi anni in città.
Pensa che riuscirà a fermare il progetto del parcheggio?
Difficile a dirsi, però sono fiducioso perché l'atteggiamento sta cambiando. Non posso dire che la gente s'incateni davanti al cantiere, però abbiamo aperto un profilo facebook per il parco del “Belvedere” e a parte questo molti in città hanno manifestato la propria sensibilità alla nostra richiesta.

In cosa dovrebbe consistere e quanto ci vorrebbe per farlo?
Intanto ci vorranno ancora circa due mesi di scavo per sondare l'area in profondità. Poi il parco sarebbe piccolo ma straordinario. Prima di tutto da quell'altura si vede tutto mar piccolo e la città vecchia, un panorama sensazionale alle porte della città. Pensi se il parcheggio di scambio lo si realizzasse ai piedi del monte, chi lascia la macchina in attesa dell'autobus potrebbe salire sul monte entrare nel parco allietato da alberi e da un punto ristoro, godere del panorama fra mare e città e passeggiare sopra i ritrovamenti ricoperti con materiale trasparente di quello in uso in altri parchi archeologici che non ha costi elevati.
Sembra un “riscatto” del sottosuolo: l'Ilva lo avvelena con i suoi rifiuti e lui sputa fuori tesori inestimabili... è così?
Sì, potremmo considerarla una rivincita. Sicuramente è una grossa opportunità, per rispondere a chi ci avvelena il futuro. Questo parco rientra nell'idea di alternava che dobbiamo costruire per noi stessi.

Però non rischia di godere solo momentaneamente dell'attenzione dei cittadini come è successo per il parco archeologico di Saturo?
Sarebbero due realtà molto differenti,. Saturo è molto più grande e quindi ha costi di manutenzione più elevati ed è situato fuori, poco lontano ma decisamente staccato dalla città, mentre questo “Belvedere” sarebbe una ringhiera di città a portata di passeggiata, per residenti e turisti in arrivo.
Io, però, ho visto le ruspe all'opera... non sono troppo materiali per degli scavi archeologici?
No, sono necessarie purché siano ben guidate. Stanno tirando via molto materiale ferroso. Purtroppo tutta la zona dei Tamburi è ricoperta da un fitto manto minerale e i ritrovamenti sono a livello della roccia per cui scavare è necessario ma costruire un parcheggio significherebbe rinterrare tutto, reperti, speranze e...
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