Regionali, ipotesi Schittulli.
Sette giorni per nomi e coalizione
Bari – Il centrodestra attorno a Francesco Schittulli candidato Governatore? Ancora troppo presto e troppo azzardato per dirlo: “Volontà comune di proseguire in un percorso condiviso sia nel metodo che sui nomi; gli esponenti della coalizione hanno espresso la necessità di tirare le somme il prima possibile, in vista delle prossime elezioni”, sintetizza l’azzurro Amoruso l’esito del vertice in Consiglio regionale, riaggiornando l’incontro a lunedì prossimo. Tuttavia, il nome dell’oncologo gravinese è sul tavolo, insieme a quello di Nino Marmo, e chi vorrà scendere in campo per contendere ad entrambi la nomination dovrà farlo nei prossimi sette giorni, prima di chiudere l’accordo sulla coalizione e sciogliere il nodo delle primarie.
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Le chiedono i Fratelli d’Italia di Melchiorre e Gemmato, accordando per primi il disco verde alla candidatura dell’ex inquilino di Via Spalato: “Dobbiamo dare una scossa, candidato subito, coalizione compatta, grande campagna di comunicazione ponendo al centro i veri problemi dei pugliesi non risolti dalla giunta Vendola”, mandano a dire ma a frenare sui gazebo sono gli alfaniani di Massimo Cassano, senza porre veti su alcun nome. “Schittulli? È un’ ipotesi, potrebbe essere possibile. Lo stiamo valutando anche all'interno del nostro partito”, apre in mattinata il sottosegretario al Lavoro dal coordinamento regionale centrista. “La questione è il metodo: Schittulli, ma anche Mario Mauro, sono due ottimi candidati, ribadiamo il no alle primarie, la richiesta di pari dignità e la ricerca di una soluzione unitaria e condivisa”, conferma ad Affari il brindisino Massimo Ferrarese, citando il popolare ex Ministro montiano che, secondo alcuni, Raffaele Fitto non vedrebbe per nulla male alla guida dei moderati. Specie, argomentano le malelingue, dopo il silenzio con il quale ha accolto la discesa in campo di Schittulli, pur riservandogli parole cordiali in occasione della kermesse milanese “Svegliamo il centrodestra”.
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La timeline c’è, al netto dei sondaggi romani poco incoraggianti sul primo turno in Emilia Romagna e Calabria e delle incertezze dell’Udc, che – corteggiato da Michele Emiliano nel tentativo di allargare il centrosinistra - prende tempo fino a venerdì per decidere le proprie sorti. E se il Gladiatore incrocia da subito le spade con il Presidente Lilt con un tweet al vetriolo (“Io sono invitato nelle tv, non utilizzo per gli spot la lotta contro i tumori”), rispedito al mittente citando i contributi da magistrato "che continua a farsi versare prima dal Comune di Bari e ora da quello di San Severo”, è l'andriese Marmo a chiamare a raccolta gli azzurri, temendo che il rinvio del tavolo possa rappresentare una implicita archiviazione della consultazione popolare. "Auspico che non si tradisca un elettorato a cui abbiamo promesso di percorrere nuove strade", chiarisce, invitando FI a non "subire decisioni prese da altri". "Diversamente - ammonisce - i pugliesi dubito che ci perdoneranno di averli illusi sul tema della partecipazione”.
(a.bucci1@libero.it)