Tragedia a Carovigno
Morte madre e figlia

Il male dell’esistenza e le sue immagini speculari, autori come Moravia e Montale ne scrissero lungamente. Eppure, ancora oggi, il palcoscenico del vivere quotidiano spesso, tragicamente spesso, è ben oltre più drammatico della finzione. Una donna di 32 anni, Franca Sbano, si è gettata nel vuoto da uno dei palazzi di via Claudio Monteverdi, in una zona periferica di Carovigno.
A scioccare i vicini nell’appartamento della donna, ed in seguito gli investigatori, la tragica scoperta del corpo privo di vita della figlia di tre anni, Benedetta, della donna. Nulla da fare per la piccolina, morta durante il tragitto in ospedale, e per la giovane madre, spentasi dopo un intervento chirurgico nel reparto di Neurochirurgia dell’ospedale di Ostuni.
Stando a quanto attestato dai carabinieri, seguiti dal capitano Ferruccio Nardacci, e dai militari del nucleo investigativo del comando provinciale di Brindisi, coordinati dal capitano Mariano Giordano, il dramma si sarebbe consumato alle 21.30 circa del primo aprile. La donna, in preda alla disperazione da settimane per la separazione dal marito - secondo quanto dichiarato dai vicini -, avrebbe prima avvelenato la bambina con del diserbante, per poi togliersi la vita.
Quattro le lettere scritte a mano dalla donna, per spiegare le ragioni del gesto, ma nessun segnale colto nei giorni precedenti dal padre della bambina ed ex marito di Franca.
Ultime parole sulla tragedia, quelle del pm Pierpapolo Montinaro: gli organi della donna potranno essere espiantati e donati. Carovigno intanto si stringe, nell’incredulità e nel dolore, ai familiari della piccola Benedetta e della mamma, Franca.