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Trifone Gargano e il romanzo di Dante secondo Matthew Pearl

Anche Affaritaliani.it - Puglia ha deciso di celebrare i 700anni dalla morte di Dante Alighieri, dedicando ogni week-end questo spazio per la pubblicazione di lavori ad opera di dantisti pugliesi o di autori, i cui articoli sono ispirati all’influenza del Somma Poeta sulla realtà pugliese in particolare o quella italiana in generale.

Trifone Gargano3

Dopo l'esordio in accoppiata con Mina, i riflettori accesi su Netflix con la fiction di successo con Sabrina, e le incursioni ne "La casa di Jack" di Lars von Trier, l'incontro con Harry Potter nella saga di Joaanne K. Rowling, e l'avventura tra i twitter fulminanti delle terzine di dantesca memoria, Trifone Gargano (Pugliese, Docente Didattica Lingua Italiane e Informatica per la Letteratura, nonché dantista e divulgatore letterario) esplora le influenza del Sommo Poeta nella prosa contemporanea. (ag)

Dante Crollo

di Trifone Gargano

Qualche anno fa, mi chiesi come mai nessuno tra gli specialisti di Dante si occupasse della presenza attiva della Divina Commedia nei romanzi contemporanei. Tutti si concentravano sulla poesia. Nessuno sulla prosa. Fu allora che decisi di avviare questa linea di ricerca, che mi ha permesso, per primo, di far emergere un settore del così detto dantismo creativo del tutto sconosciuto (e ignorato), e che poi, ben più illustri studiosi di me, avrebbero contribuito a sviluppare. In questo primo ventennio di terzo millennio, ho letto, recensito e analizzato più di cento romanzi danteschi, a far data dal 2000.

Per quantità, ma, soprattutto, per qualità, di opere pubblicate, posso affermare che si tratta di un fenomeno letterario di tutto rispetto, e che non dà segni di cessare, anzi. A mio parere, questa è una ulteriore spia della natura autenticamente "pop" di Dante Alighieri e del suo poema, poiché, a distanza di tanti secoli, continua a ispirare il lavoro di artisti contemporanei.

Pearl 01

Il Circolo Dante (2003)

La vicenda narrata da Matthew Pearl è ambientata in America, a Boston, nel 1865, in una nazione appena uscita dal dramma della guerra civile. Pearl racconta le attività di un gruppo di intellettuali (il così detto «Circolo Dante»), animato dal poeta Henry Wadsworth Longfellow (1807-1882), impegnato nel lavoro di prima traduzione in anglo-americano del poema dantesco.

Tale impegno editoriale incontrerà, però, contrasti e difficoltà d’ogni genere, a opera degli ambienti accademici protestanti e conservatori della città di Boston, che, evidentemente, non vedevano di buon occhio la penetrazione della cultura italiana (specie di quella cattolica) nella vita della coeva società americana, e, soprattutto, nell’educazione (e nella formazione) dei giovani, futura classe dirigente del Paese.

Saranno, infatti, proprio gli esponenti più in vista degli ambienti accademici, e delle relative conventicole sociali, economiche, religiose e intellettuali bostoniane a tentare in tutti i modi, riuscendoci, di ostacolare il progetto editoriale di Longfellow, e dei suoi sodali, fino a bloccarlo.

Longfellow DC 01

La vita della città di Boston, in quel 1865, era stata scossa da una serie di delitti particolarmente efferati e crudeli. Solo gli intellettuali e i poeti che animavano il «Circolo Dante», improvvisandosi detective, sarebbero riusciti a intuire, in quella serie di efferati e misteriosi delitti, una traccia interpretativa, scorgendo, cioè, in essa una macabra strutturazione, per così dire, parallela a quella dell’ordinamento morale dei peccati dell’inferno dantesco.

Matthew Pearl, con questo romanzo, traccia un complessivo quadro dell’ambiente culturale, letterario, sociale, economico e religioso bostoniano della seconda metà del secolo XIX, negli anni in cui, realmente, il poeta statunitense Henry Wadsworth Longfellow attendeva alla traduzione in anglo-americano della Divina Commedia (portando però a termine solo la pubblicazione della cantica dell’Inferno, nel 1867), durante i quali la comunità italiana statunitense non godeva, certamente, di buona considerazione negli ambienti colti e benestanti della città. In questo complessivo clima culturale, dunque, si determina la resistenza del ceto intellettuale americano (protestante) nei confronti dell’opera di traduzione e di diffusione del poema dantesco, visto con sospetto, perché espressione della cultura italiana (cattolica).

Pearl 02

I punti di contatto tra il testo del romanzo di Matthew Pearl e la Divina Commedia sono tanti, e sono ben distribuiti nel corso dell’intreccio narrativo. Essi vanno dalla semplice ripresa situazionale (di cerchio in cerchio, a seconda del delitto); al riuso di vocaboli e di espressioni danteschi; alla ben più impegnativa ri-scrittura, con ri-collocazione di colpe, peccati, personaggi, situazioni.

Nel capitolo sesto, della prima cantica del romanzo di Pearl, lì dove cioè uno dei componenti del «Circolo Dante» intuisce il collegamento tra gli omicidi cittadini e la strutturazione infernale dantesca dei peccati, sottolineo:

  1. il cadavere del reverendo Elisha Talbot viene rinvenuto con la testa in giù, semi-conficcato in una fossa, e con i piedi bruciacchiati; con evidente allusione ai simoniaci, nel canto xix dell’Inferno (ottavo cerchio, terza bolgia);
  2. il cadavere della prima vittima, quello del giudice Artemus Prescott Healey (scena con la quale si apre il romanzo), appare ricoperto di vespe, larve e mosche; abbandonato dall’omicida in prossimità di un fiume, con una bandiera sistemata nelle sue vicinanze.

Questa scena, nella sua analitica efferatezza, non può non richiamare alla memoria del lettore la speculare condizione degli ignavi, nel canto iii dell’Inferno di Dante Alighieri.

Pg X 01

Matthew Pearl, diversi anni dopo, rispetto al primo romanzo, è tornato a Dante, con il romanzo La camera di Dante, pubblicato in Italia nel 2018 da Rizzoli, ideale seguito de Il Circolo Dante.

Thriller ambientato nel Regno Unito, a fine Ottocento, nel 1870. Un uomo muore, in un parco malfamato di Londra, sotto gli occhi di numerosi testimoni: un enorme masso, come un giogo, gli ha spezzato il collo. Sul masso un misterioso verso biblico (tratto da Lc, 1, 38: «Eccomi, sono la serva del Signore»), che rimanda alla Divina Commedia (il rinvio puntuale è a Pg X, v. 44: «Ecce ancilla Deï», scena che campeggia in uno dei bassorilievi della parete purgatoriale, come esempio di umiltà premiata). Si tratta, dunque, del contesto narrativo di quel «visibile parlare», che Dante esplicita nel successivo v. 95 di questo stesso canto X:

Giurato si saria ch’el dicesse "Ave!";

perché iv’era imaginata quella

ch’ad aprir l’alto amor volse la chiave;

e avea in atto impressa esta favella

«Ecce ancilla Deï», propriamente

come figura in cera si suggella [Pg. X, 40-5]

In città, una serie di omicidi sembra suggerire la presenza di un assassino seriale, determinato a mettere in scena le punizioni del Purgatorio dantesco. Il pittore e poeta Dante Gabriel Rossetti (1828-1882) sembra svanito nel nulla, e ci sono molti testimoni pronti a dichiarare di averlo visto sulle scene del crimine, se non, addirittura, a sospettare che sia proprio lui l’assassino.

Thriller storico ben costruito, e frutto di un lavoro di ricostruzione storica fuori dall’ordinario. Pearl, dunque, con questo romanzo torna ai temi e allo stile del suo esordio narrativo, con la sola differenza, rispetto al primo e fortunatissimo romanzo, che, al posto dell’Inferno dantesco, questa volta, lo scenario ultraterreno di riferimento e degli omicidi è il Purgatorio.

superbi

Il romanzo offre uno spaccato fedelissimo del coevo ambiente artistico e culturale inglese, con alcuni scrittori di professione che svolgono le funzioni di detective: Alfred Tennyson (1809-1892), famoso poeta inglese; Robert Browning (1812-1889), poeta e drammaturgo britannico, tra i più noti e importanti dell’età vittoriana; Oliver Wendell Holmes (1809-1894), medico, insegnante e scrittore (già presente, come personaggio di primo piano, nell’altro romanzo dantesco di Pearl, Il circolo Dante). A Oliver Wendell Holmes si deve la traduzione della Divina Commedia, e la promozione culturale di Dante Alighieri nel mondo anglofono.

Nel romanzo, inoltre, come ho già scritto, trovano spazio anche altri personaggi realmente esistiti: scrittori, intellettuali e artisti, come, per esempio, il pittore britannico preraffaelita Dante Gabriel Rossetti, inquieto, tormentato e decadente; sua sorella Christina Georgina (1830-1894), poetessa, che si rivelerà come la vera protagonista del romanzo (al momento della scomparsa del fratello, infatti, sarà proprio lei a cercarlo, e, quindi, a vivacizzare la trama del romanzo). Christina non solo ritroverà suo fratello, ma, con l’aiuto degli amici scrittori, lo scagionerà dalle infamanti accuse. Nello sviluppo della trama, e nelle singole vicende narrative, sono riconoscibili momenti e dettagli biografici della vita reale di questi intellettuali e artisti. Filo conduttore del romanzo resta la serie di delitti, tutti ispirati al Purgatorio dantesco.

Prima vittima è un politico (membro del Parlamento), ucciso in un parco londinese, schiacciato da un masso. Situazione che ricorda i superbi del Purgatorio dantesco, primo dei peccati capitali («malo obietto», amore rivolto al male); così come, in vita, i superbi ebbero un’opinione troppo elevata di sé stessi, tenendo il capo altezzosamente rivolto verso l’alto, adesso, avanzano curvi e lentamente, portando sul dorso e sulla nuca massi pesanti, che li costringono quindi a tenere il capo basso:

Ed elli a me: «La grave condizione

di lor tormento a terra li ranicchia,

sì che ‘ miei occhi pria n’ebber tencione

[...]

Vero è che più e meno eran contratti

secondo ch’avien più e meno a dosso [Pg. X, 115-17 e 136-37]

Seconda vittima è una bella donna, che ha le palpebre cucite. Questo secondo delitto ricorda, per il dettaglio delle palpebre cucite, gli invidiosi danteschi, che, nella seconda cornice, si purgano per aver guardato alla felicità altrui con invidia, e per essersi rallegrati delle loro disgrazie; adesso, per contrappasso, hanno le palpebre cucite con filo di ferro:

accidiosi

E come a li orbi non approda il sole,

così a l’ombre quivi, ond’io parlo ora,

luce del ciel di sé largir non vole;

ché a tutti un fil di ferro i cigli fóra

e cuce sì, come a sparvier selvaggio

si fa [...] (Pg. XIII, 67-72)

Di volta in volta, i delitti rinviano a un castigo del Purgatorio dantesco. In un solo caso questa ferrea corrispondenza tra delitti e ordinamento dei castighi purgatoriali appare poco credibile, e cioè, allorquando il mecenate (ed eccentrico) A.R. Gibson trova morte perché costretto a correre senza tregua, così come è stabilito che facciano gli accidiosi danteschi (nella quarta cornice del Purgatorio, quarto peccato capitale, per scarso amore del bene). 

Trifone GARGANO Aracne

Ecco il passo dantesco:

"Dolce mio padre, dì, quale offensione

si purga qui nel giro dove semo?

Se i piè si stanno, non stea tuo sermone».

Ed elli a me: «L’amor del bene, scemo

Del suo dover, quiritta si ristora;

qui si ribatte il mal tardato remo [...]» (Pg., XVII, 82-7)

Alla fine, dunque, così come era già avvenuto con Il circolo Dante, il gruppo di detective improvvisati riesce a risolvere l’enigma dei delitti, indipendentemente dalle indagini della polizia (in questo caso, dalle indagini svolte da Scotland Yard). L’analogia strutturale tra i due romanzi danteschi di Matthew Pearl è sottolineata da due rispettivi elementi paratestuali. Il primo, è la lettera che apre questo secondo romanzo, indirizzata da Oliver Wendell Holmes a H. W. Longfellow, poeta e scrittore statunitense di fama mondiale, traduttore della Divina Commedia in anglo-americano, e, soprattutto, animatore di quel «Circolo Dante», che dà il titolo al primo romanzo dantesco di Pearl. Il secondo, dal documento collocato in chiusura di romanzo e intitolato «Dentro La camera di Dante», nel quale Pearl illustra al lettore gli elementi interni di collegamento tra i due romanzi (per quanto riguarda trama, personaggi e situazioni dantesche).

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Pubblicato in precedenza: Trifone Gargano, i tweet fulminanti di Dante Alighieri

                                             Trifone Gargano, dal sogno al fantasy: Dante e Harry Potter

                                             Trifone Gargano: Dante e Lars von Trier: 'La casa di Jack'

                                             Trifone Gargano: Dante, Sabrina e il fantasy contemporaneo

                                             Trifone Gargano canta Dante e 'Una zebra a pois' di Mina

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