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Zes interregionale Jonica: opportunità e sviluppo per comuni pugliesi e lucani

L’assessore allo Sviluppo Economico, Mino Borraccino, comunica che  la  Giunta regionale ha approvato il Piano strategico per la Zes interregionale Jonica, che  prevede agevolazioni fiscali e semplificazioni amministrative per gli operatori economici del territorio. 

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Le aree comprese nella Piano della  Zes jonica sono,  per il Polo di Taranto: l'area Portuale di Taranto, l'area Distripark di Taranto, l'area retroportuale ASI di Taranto, l'area retroportuale privata di Taranto, l'area PIP Talsano est Taranto, l'area PIP Paolo VI Taranto, l'area PIP di Statte, l'area industriale (ASI - Comune) di Massafra, l'area PIP di Massafra, l'area industriale espansione Martina Franca, l'area industriale di  Mottola. Per il Polo di Grottaglie: l'aeroporto di Grottaglie, il Centro intermodale di Francavilla Fontana, l'area di sviluppo aeroportuale di Grottaglie, l'area PIP ampliamento di Grottaglie, l'area industriale Monteiasi, l'area PIP di Faggiano, l'area industriale di San Giorgio Jonico, l'area industriale di Manduria, l'area PIP di Francavilla Fontana, l'area PIP di  Carosino.

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Per il Polo di Melfi: l'area industriale San Nicola di Melfi, l'area industriale Vitalba. Per il Polo di Ferrandina: l'area industriale Balvano - Baragiano, l' area industriale Tito, l' area industriale Jasce-La Martella, l'area industriale Val Basento,  il PIP Policoro, l'area industriale di Scanzano Jonico. Per il Polo di Galdo di Lauria: l'area industriale Galdo di Lauria, l'area industriale di Viggiano, l'area industriale di Senise.

"Il Piano strategico ora passerà al vaglio del Governo centrale - precisa Borraccino - che ci si augura possa approvarlo al più presto e consentire così l'avvio del progetto che rappresenta una grossa opportunità di sviluppo socio- economico per la nostra regione.

luca lazzàro nuova orizzontale

"La ZES Ionica può essere un’opportunità irripetibile per il settore agroalimentare", commenta Luca Lazzàro, presidente di Confagricoltura Taranto e numero uno di Confagricoltura Puglia, "E’ una straordinaria notizia – spiega - per l’economia tarantina e, in particolare, per l’agricoltura, entrambe così bisognose di fiducia, innovazione, agevolazioni fiscali e zero burocrazia. Questo provvedimento può letteralmente mettere le ali allo sviluppo della Terra Ionica grazie agli strumenti che la renderanno più agile, competitiva e attrattiva".

La Zona Economica Speciale, infatti, ingloba una fitta rete di snodi logistici e infrastrutturali, dal Porto di Taranto all’Aeroporto di Grottaglie, sino al Centro Intermodale di Francavilla Fontana. Punti di riferimento all’interno di uno scenario socio-economico che abbraccia due regioni, Puglia e Basilicata, e quattro province, Taranto, Brindisi, Matera e Potenza, con un’estensione totale di 2.579 ettari, di cui 1.518 ricadenti in Puglia e una decina di Comuni interessati (Taranto, Martina Franca, Massafra, Mottola, Statte, Carosino, Faggiano, Grottaglie e Francavilla Fontana).

zes puglia

"Le aziende insediate nel territorio della ZES – sottolinea Lazzàro – e quelle che verranno ad investirvi troveranno un “ambiente” favorevole al fare impresa, potranno sfruttare importanti strumenti di semplificazione burocratica, incentivi fiscali e contributivi, esenzioni sull’Irap e sulle tasse d’esportazione. Tutto ciò si tradurrà nella valorizzazione dei prodotti agricoli ed agroalimentari e nella maggiore competitività delle imprese. In tempi in cui la Via della Seta è tornata prepotentemente d’attualità, Taranto potrà inserire l’uva da tavola, l’olio extravergine e i vini di qualità nelle grandi direttrici del commercio internazionale e, perché no, trovare nuovi sbocchi anche per le clementine, che potranno viaggiare verso la Cina assieme alle arance rosse siciliane".

ZES free

Il 'pacchetto' di agevolazioni e incentivi andrà a regime nel 2020, in tempo perché i turchi di Yilport possano rilanciare il Terminal portuale di Taranto. "E’ evidente – rimarca Lazzàro - l’effetto moltiplicatore che la ZES potrà avere sulla nostra economia. Naturalmente – conclude -  le aziende dovranno essere pronte a cogliere quest’occasione: il 2020 è dopodomani e l’agricoltura ionica vuole esserci".

(gelormini@affaritaliani.it)

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