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Roma
La ripresa che non c'è, nel Lazio 9 persone su 10 non ritrovano più lavoro

Non sale il tasso di occupazione nel Lazio: su 10 persone che avevano perso il posto nel 2020 solo una, nel 2021, ha ritrovato il lavoro. L'allarme viene lanciato dalla Uil Lazio sulla base dei dati analizzati con Eures.

La ripresa economica e occupazionale si fa attendere a Roma e nel Lazio. La Uil Lazio ha reso noti alcuni dati, preoccupanti, sullo stato di salute dell'occupazione nella regione grazie ad un'analisi condotta insieme ad Eures.

Dall'analisi emerge che su 75mila posti di lavoro persi nel 2020 soltanto 7mila posti sono stati recuperati nel 2021. La media (1 su 10) è decisamente più bassa rispetto a quella nazionale dove il rapporto è 1 su 4.

La crisi nera del terziario

Nel dettaglio, a risentirne maggiormente è stato il settore terziario, il settore più importante per una capitale come Roma, e che rappresenta ben l'82% del valore complessivo della regione. Fra il 2020 e il 2021 sono stati oltre 87mila i lavoratori del comparto a essere licenziati. Il commercio ha registrato 7.400 occupati in meno nel 2021 e 14.200 nel 2020, mentre gli altri comparti, nonostante la debole ripresa nell’ultimo anno (con un incremento di 6.100 unità), hanno visto sparire quasi 72 mila lavoratori.

Segnali positivi nel settore agricolo ed edile

I dati non sono però ugualmente allarmanti in tutti i settori. Ci sono alcune categorie di lavoratori che, nonostante la pandemia, hanno registrato un recupero, seppur lieve, nel 2021. Numeri più positivi nel settore dell'agricoltura e l'edilizia. I lavoratori agricoli hanno registrato un balzo del 16% nel 2021.

Segnali positivi anche nell'edilizia dove, complici le misure di sostegno quali l'ecobonus e il sismabonus messe in campo dal Governo,

Male anche l'industria

Poche speranze invece anche nel reparto industriale dove dopo la forte crescita registrata nel 2020 (+15.500 unità e +7,3%) – nel 2021 il settore ha perso ben 7.300 occupati (-3,2%).

Le donne le più penalizzate

A livello occupazionale la categoria di lavorati più penalizzata resta sempra quella delle donne.

Le lavoratrici nel periodo 2019-2021 sono diminuite di oltre 41 mila unità (-46 mila nel 2020 e + 5 mila nel 2021), mentre tra gli uomini la flessione è pari a 26 mila unità (-28 mila nel 2020 e +1.800 nel 2021). In poche parole rispetto alle donne solo la metà degli uomini ha perso il posto di lavoro.

Le previsioni della Uil: "La crisi non è finita"

La Uil Lazio non è fiduciosa sulla ripresa economica. A lanciare l'allarme è Alberto Civica, Segretario generale della Uil Lazio: "Una crisi che non è affatto finita purtroppo. Ne sono una triste conferma i licenziamenti avvenuti di recente in alcuni gruppi alberghieri, la chiusura di alcuni hotel dell’area metropolitana, le 44 mila imprese perse solo nell’ultimo anno. Situazioni che rappresentano un elemento fortemente negativo e che purtroppo avevamo previsto sarebbe accaduto con lo sblocco dei licenziamenti".

Civica: "La ripresa del lavoro non sembra essere una priorità per i politici"

Civica tuona: "A Roma, la cui economia si regge sul terziario, questo ha causato enormi danni. È da qui che bisogna ripartire, incentivando il più possibile la ripresa delle attività e il lavoro tutto. Argomento quest’ultimo che, nonostante le parole, non sembra rappresentare una priorità dell’agenda politica”.

Civica: "Basta con il precariato, sfruttiamo il Pnrr"

Come già sottolineato in passato il segretario chiede di puntare, effettivamente, sui fondi del Pnrr per rilanciare l'economia regionale: "È necessario -conclude Civica- sfruttare i fondi del Pnrr, i fondi strutturali e qualsiasi altra opportunità per creare occupazione e lavoro stabile e di qualità, non certo altre forme di precariato di cui non abbiamo bisogno".

 

Pnrr, il mistero dei posti di lavoro. L'allarme della Uil Lazio

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