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Roma
Stadio Roma, via da Tor di Valle. Italia Nostra sfida il sindaco Raggi

Stadio della Roma, il problema della costruzione dell'impianto a Tor di Valle può essere risolto in una sola maniera: trovando un'area alternativa dove costruirlo. “Italia Nostra” sfida il sindaco Virginia Raggi.

 

“Italia Nostra” è una Onlus che ha come obiettivo quello di proteggere i beni culturali e ambientali. La loro ultima battaglia è contro il sindaco della Capitale Raggi e la questione stadio della Roma a Tor di Valle.

Tramite una nota, “Italia Nostra” ha comunicato che l’amministrazione Raggi non può proseguire con le dichiarazioni d’intenti non supportate da fatti concludenti. La conclusione che si può trarre è una sola: uno stadio fatto bene, comprensivo di un business park limitrofe, a Tor di Valle non si può fare ed va trovata un'alternativa con urgenza.

“Due conferenze dei servizi e due procedimenti di Valutazione di Impatto Ambientale – fa sapere l'associazione - non hanno risolto i problemi di un’area con enormi criticità di compatibilità ambientale e di mobilità. L’inchiesta penale in corso ha scoperchiato il vaso di Pandora delle prassi che hanno caratterizzato il tentativo del proponente di ottenere l’assenso ad un progetto caratterizzato da gravi criticità ma, allo stesso tempo, in grado di produrre una plusvalenza di 200 milioni. Si è tentato di superare il principio per cui l’area è e resta inedificabile se preliminarmente non vengono realizzati e collaudati gli interventi previsti dal Piano di Assetto Idrologico, ma la soluzione trovata ha forti probabilità di ricadere anch’essa tra le questioni a rischio di legittimità”.

“Italia Nostra” fa poi chiarezza sull'incredibile vicenda della “bozza” della relazione commissionata al Politecnico di Torino, pagata con i denari dei contribuenti romani ma senza rilievo giuridico: “La relazione prima secretata e poi divulgata, ha definito 'catastrofica' la viabilità dell’intero quadrante se venisse realizzato l’intervento proposto. Un’eventuale parere trasformato in positivo, nella versione definitiva, sarebbe destinato a sollevare ancora maggior dubbi piuttosto che risolverli”.

Quanto alle offerte di aiuto che sembra siano arrivate alla Sindaca dal Primo Ministro Conte e dal Ministro Toninelli per realizzare il ponte di Traiano (un ponte capace di collegare l'area di Tor di Valle alla Roma-Fiumicino) a carico dello Stato, “Italia Nostra” le definisce come “aiutini” che oltre ad essere inaccettabili dal punto di vista dell’interesse pubblico, non risolverebbero il problema dello stadio “non fatto bene” in quanto il procedimento dovrebbe ripartire daccapo.

L’area di Tor di Valle va quindi archiviata. “Italia Nostra Roma” lo sostiene da tempo. Aveva già evidenziato, con una conferenza stampa del 20 febbraio 2017, in tempi non sospetti ma evidentemente non ancora maturi, che Tor di Valle è il luogo sbagliato per realizzare uno stadio, indicando perfino alcune aree alternative: Torre Spaccata, Pietralata, Capolinea Anagnina e Tor Vergata.

Ora è ormai indifferibile individuare un’area alternativa a Tor di Valle, che soddisfi l’interesse pubblico e dia alla città un contributo di infrastrutturazione e mobilità sostenibile invece di creare problemi “catastrofici”. Aree del genere non mancano tra le top-ten di quelle individuate nello studio dall’advisor incaricato dalla “Roma Cushman & Wakefield”. I decisori ne prendano atto immediatamente.

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