Pillole d'Europa

di Cinzia Boschiero

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Pillole d'Europa
Dai servizi agli anziani ai sistemi di geolocalizzazione. L'Ue c'é
dott. Danilo Mazzacane, segr. gen. Oculisti Ambulatoriali mentre premia  il maggiore Stefania Speranza dei carabinieri, arma che si distingue nei casi di emergenza anche all’estero

Pillole d'Europa di Cinzia Boschiero

INIZIATIVE PER OVER60, AIUTI PER INCENDI E CATASTROFI, SERVIZI DI GEOLOCALIZZAZIONE, PENITENZIARI IN EU

PER STARE MEGLIO COME CITTADINI EUROPEI E CONOSCERE DIRITTI E TUTTE LE OPPORTUNITA' UTILI - In questa rubrica notizie flash sulle normative europee e internazionali, notizie internazionali ed europee utili e pratiche per la vita di tutti i giorni. E’ attivo un servizio di “A domanda, risposta” su bandi, agevolazioni, finanziamenti europei , borse di studio e di ricerca nazionali, regionali e locali per i lettori di Affaritaliani. Per richieste di informazioni scrivete a cinziaboschiero@gmail.com – oppure alla e-mail: dialogoconleuropa@gmail.com

Domanda: questa estate ci sono stati tanti incendi, non c’è un coordinamento a livello europeo e ci sono aiuti finanziari ? Nicola Fubro

Risposta: c’è il Fondo di solidarietà dell’Unione Europea – FSUE che dal 2002 ad oggi ha aiutato in 84 diversi tipologie di catastrofi, tra cui inondazioni, incendi boschivi, terremoti, tempeste e siccità. La Commissione europea ha proposto di stanziare 293,5 milioni di euro complessivi per Italia, Austria e Romania, e l’Italia dovrebbe ricevere 277,2 milioni di euro per i danni dovuti alle violente precipitazioni, ai forti venti, alle inondazioni, alle frane verificatesi nell’autunno 2018; mentre 8,1 milioni sono destinati all’Austria e 8,2 milioni di euro sono per la Regione nord-orientale della Romania a seguito delle inondazioni dell’estate 2018.

Con il FSUE sono stati erogati 5,2 miliardi di euro. Già nel periodo 2014-2020 la politica di coesione europea ha investito otto miliardi di euro nell’adattamento ai cambiamenti climatici e in una migliore prevenzione dei rischi. Il Fondo ha erogato 1 miliardo e 200mila euro per i terremoti del 2016/2017 nell’Italia centrale. In caso di calamità naturali, gli Stati membri dell’Unione europea possono fare riferimento anche al cosiddetto ‘Meccanismo di protezione civile’ dell’Unione Europea, al servizio di volontariato europeo e al nuovo sistema denominato RescEU che prevede l’istituzione di una nuova riserva europea di capacità comprensiva di aerei ed elicotteri antincendio. C’è anche il Centro di coordinamento della risposta alle emergenze- ERCC dell’Unione Europea che verrà rafforzato con squadre di sostegno per la lotta agli incendi boschivi e con la presenza di esperti degli Stati membri ed il sistema satellitare europeo Copernicus che aiuta ad individuare emergenze connesse ad incendi boschivi.

Domanda: il caso del turista francese non localizzato mi ha inquietato. Non trovo accettabile che nel 2019 con tutta la tecnologia che abbiamo ci siano state così tante difficoltà per localizzarlo e che non siamo riusciti a salvarlo! Ma a livello europeo non c’è un servizio di geolocalizzazione utile? Barbara Daveri

Risposta: La Commissione ha adottato dal 14 dicembre 2018 nuove misure per consentire una localizzazione più precisa delle persone in situazioni di emergenza e rafforzare l'efficacia delle operazioni di soccorso. Grazie alle nuove norme europee, tutti gli smartphone venduti nell'Unione Europea dovranno inviare ai servizi di emergenza la posizione precisa di chi chiama il 112. La localizzazione all'esterno degli edifici sarà determinata con l'aiuto dei segnali dei sistemi globali di navigazione via satellite (GNSS), in particolare quelli del programma europeo Galileo, mentre quella all'interno degli edifici sarà fornita con l'ausilio dei segnali delle reti Wi-Fi. Attualmente le informazioni sulla localizzazione sono stabilite grazie alla tecnologia di identificazione basata sulla zona di copertura del ripetitore della rete cellulare, la cui precisione media va dai 2 ai 10 km, il che può portare a gravi errori nelle operazioni di ricerca che seguono una chiamata di emergenza. Al contrario, le informazioni di localizzazione basate su Galileo garantiscono una precisione maggiore, con un margine di errore di appena qualche metro. Le nuove norme sono obbligatorie per tutti gli smartphone 36 mesi dopo l'entrata in vigore del regolamento, sebbene la maggior parte degli smartphone sia già dotata di tecnologia conforme alle nuove disposizioni. Il 31 marzo 2018 è stato introdotto per tutti i nuovi modelli di autoveicoli (autovetture private e furgoni) un sistema simile all'E112 chiamato sistema eCall, che in caso di incidente grave chiama automaticamente il 112 comunicando ai servizi d'emergenza la localizzazione del veicolo fornita dal posizionamento satellitare. In questo modo, i tempi di intervento si riducono del 40% nelle aree urbane e del 50% in quelle rurali. Mentre Galileo è il sistema globale di navigazione satellitare europeo. Offre agli utenti una serie di servizi di punta per il posizionamento, la navigazione e la misurazione del tempo a livello globale. Galileo è pienamente interoperabile con il sistema GPS, ma assicurerà agli utenti finali un posizionamento più accurato e affidabile. Attualmente la costellazione Galileo è costituita da 18 satelliti, tutti già in orbita. La costellazione definitiva prevede un totale di 30 satelliti e dovrebbe essere completata entro il 2020. Galileo comincerà a fornire, in abbinamento con il sistema GPS, servizi gratuiti quali supporto alle operazioni di emergenza. Attualmente possono servire ore per individuare una persona dispersa in mare o in montagna. Con il servizio di ricerca e salvataggio (SAR), una persona che invia una chiamata di emergenza da un radiofaro compatibile con Galileo potrà essere individuata e soccorsa più rapidamente, in quanto il tempo di individuazione sarà ridotto a soli 10 minuti. In futuro questo servizio dovrebbe essere migliorato con l'invio alla persona che ha effettuato la chiamata di emergenza della notifica dell'avvenuta localizzazione e dell'arrivo dei soccorsi. Offrirà un servizio di navigazione più precisa per i cittadini; una migliore sincronizzazione per le infrastrutture critiche tramite i suoi strumenti di alta precisione per la misurazione del tempo: Galileo consentirà una sincronizzazione più resiliente delle transazioni bancarie e finanziarie, delle reti di telecomunicazione e delle reti di distribuzione dell'energia come le reti intelligenti, che funzioneranno di conseguenza in modo più efficiente. Inoltre Galileo supporterà anche le autorità pubbliche come i servizi di protezione civile, di aiuto umanitario, i funzionari delle dogane e la polizia attraverso il servizio pubblico regolamentato. Offrirà un servizio particolarmente robusto e completamente criptato per garantire la continuità di servizio agli utenti istituzionali in caso di emergenze nazionali o situazioni di crisi, quale un attacco terroristico. Nei prossimi anni saranno lanciati nuovi satelliti per ampliare la costellazione Galileo e progressivamente Galileo sarà disponibile in tutto il mondo. La costellazione di satelliti dovrebbe essere completata entro il 2020, quando Galileo raggiungerà la piena capacità operativa. I servizi iniziali di Galileo sono gestiti dall'agenzia del GNSS europeo (GSA). Il programma Galileo è interamente gestito dalla Commissione europea, che ha delegato all'Agenzia spaziale europea (ESA) la responsabilità della realizzazione del sistema e il supporto tecnico ai compiti operativi.

Domanda: stiamo invecchiando come popolazione, non c’è un coordinamento europeo per migliorare i servizi per gli over 60? Liana Vincenzi

Risposta: Ci sono diversi progetti in atto anche di ricerca sul tema del miglioramento della qualità di vita per gli over 60 in Europa. “Forse in effetti,” dice il dott. Alfredo Pece, presidente di Fondazione 3000 onlus,”servirebbe un maggior coordinamento. Sia come Centro Retina Italiano che come Fondazione attiviamo una serie di servizi a supporto dei cittadini e nei nostri congressi come “Retina in progress” siamo già in rete come specialisti a livello europeo ed extraeuropeo per la ricerca, ma per l’assistenza si potrebbe fare di più”. In Europa sono state finanziate anche attività e progetti territoriali già in atto in vari ambiti. Qualche esempio? Il progetto europeo “In common sports” prevede una serie di azioni integrate, che vanno dalla ricerca, alla diffusione di buone pratiche, fino alla vera e propria promozione sportiva tramite l’organizzazione di competizioni sportive dedicate agli over 60, ma aperte allo scambio intergenerazionale. Lo scopo è analizzare l’incidenza del fattore motivazionale - associato ad una competizione sportiva - nel condurre esercizio fisico regolare nella popolazione anziana. Per lo sviluppo del progetto, il Comune di Cesena ha aderito a un partenariato composto da enti e organizzazioni di cinque paesi membri dell’Unione europea: il Comune di Vila Nova de Cerveira (Portogallo), l’Istituto Politecnico di Viana de Castelo (Portogallo), dei Comuni di Trikala (Grecia) e Aksakovo (Bulgaria), e della società di comunicazione ungherese Zöldpont Egyesület es Szerkesztöseg. Ma ci sono diversi altri progetti sia per la salute che per ad esempio applicazioni digitali. ACTING, ad esempio, era un progetto biennale (ottobre 2013-settembre 2015) finanziato dalla Commissione europea, per l’uso delle tecnologie tra gli over 60, tramite una nuova figura professionale denominata ‘agenti sociali’ che agisce per l’inclusione sociale e per promuovere un invecchiamento attivo. L’ iniziativa aveva coinvolto cinque partner in quattro Stati (Italia, Romania, Spagna e Svizzera), attuata nell’ambito del Programma Leonardo Da Vinci. Tra gli altri anche il Progetto Europeo SEACW (Social Ecosystem for Antiaging, Capacitation and Wellbeing) che offre alfabetizzazione digitale e corsi di formazione su temi legati all’invecchiamento, supportati da tecnologie internet aperte, gratuite, mobili e sociali (SmartTV, Smartphone, e-Learning). SEACW è un vero e proprio “Ecosistema”, un sistema sociale innovativo che promuove e facilita l’uso dei nuovi strumenti tecnologici per istruire gli operatori sociali, informare gli anziani e sensibilizzare i cittadini, a favore dell’inclusione sociale degli anziani, la solidarietà fra le generazioni e l’incremento delle aspettative di benessere. SEACW vede la collaborazione di 9 partner di 5 paesi Europei, con il supporto finanziario del programma di innovazione e competitività CIP-ICT-PSP della Commissione Europea e prende in considerazione due fra le principali priorità per l’Europa di domani l’anzianità attiva e sana e le competenze digitali per tutti.

Domanda: sul tema delle carceri ci sono dei dati europei? Vincenzo Lucerna

Risposta: sì. Le segnalo l’European Prison Observatory che, con il sostegno economico del Criminal Justice Programme dell’Unione Europea, ha redatto dei rapporti periodici. Ci sono delle linee guida europee. L’Osservatorio Penitenziario Europeo, attivo in 8 Stati (Francia, Grecia, Italia, Lettonia, Polonia, Portogallo, Regno Unito, Spagna) monitora e analizza le attuali condizioni dei vari sistemi penitenziari nazionali in Europa e dei relativi sistemi delle alternative alla detenzione, confrontandole con le norme internazionali e con gli standard rilevanti per la protezione dei diritti fondamentali dei detenuti, in particolare le Regole Penitenziarie Europee (EPR) del Consiglio d’Europa. Danilo Mazzacane, segretario generale Cisl Medici Lombardia ha di recente manifestato solidarietà agli agenti di Polizia Penitenziaria operanti a Pavia e nelle altre sedi lombarde in condizioni di disagio per carenza di organico e criticità organizzativa e ha sottolineato come, anche la Medicina Penitenziaria, meriti urgente attenzione da parte di Regione Lombardia, ma anche in Europa e propone come urgente e necessaria la creazione di un gruppo di lavoro che prenda in esame la situazione attuale , per ricercare le soluzioni idonee e atte a prevenire pericolose disfunzioni sanitarie e professionali per tutto il contesto penitenziario. Adottate per la prima volta nel 1973 dal Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa, in seguito modificate nel 1987 e nel 2006, le Regole Penitenziarie Europee (EPR) mirano a standardizzare le politiche penitenziarie degli Stati membri per dar vita a norme e prassi comuni. Le Regole Penitenziarie Europee (EPR) si basano su due principi fondamentali: il principio di normalizzazione, che punta a organizzare la vita in carcere in maniera da renderla la più simile possibile a quella esterna, e il principio di responsabilizzazione, strettamente legato al primo, che punta a dare ai detenuti l’opportunità di assumere responsabilità personali nella vita penitenziaria quotidiana.

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