Pillole d'Europa

di Cinzia Boschiero

I blog riportano opinioni degli autori e non necessariamente notizie, in ossequio al pluralismo che caratterizza la nostra Testata.
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Pillole d'Europa
Divario retributivo di genere, oculisti e coronavirus
Dott. Danilo Mazzacane Segr.Gen. GOAL

Pillole d'Europa
di Cinzia Boschiero

PER STARE MEGLIO COME CITTADINI  EUROPEI  E  CONOSCERE DIRITTI E TUTTE LE OPPORTUNITA' UTILI - In questa rubrica notizie flash sulle normative europee e internazionali, notizie internazionali ed europee utili e pratiche per la vita di tutti i giorni. E’ attivo  un servizio di “A domanda, risposta” su bandi, agevolazioni, finanziamenti europei , borse di studio e di ricerca nazionali, regionali e locali per i lettori di Affaritaliani. Per richieste di informazioni scrivete a cinziaboschiero@gmail.com – oppure alla  e-mail: dialogoconleuropa@gmail.com

 

Domanda: Sto facendo una ricerca sul divario retributivo tra uomo e donna e vorrei trovare elementi nuovi,  ci sono ? grazie Romina Burelli

Risposta: ci sono. Gli eurodeputati di recente hanno chiesto misure vincolanti sul divario retributivo tra generi e trasparenza sulle retribuzioni, applicazione del principio di parità di retribuzione a parità di lavoro sancito dai trattati, ed hanno presentato dati : il divario retributivo medio tra i sessi nell'Unione Europea  è del 16% (37% per i pensionati). In una risoluzione non legislativa approvata di recente al Parlamento europeo poi , con 493 voti favorevoli, 82 contrari e 79 astensioni, è stato accolto con favore l'impegno della nuova Presidente della Commissione  europea di fare della "parità di retribuzione a parità di lavoro" il principio fondante della nuova strategia europea di genere. Il Piano d'azione per affrontare il problema del divario retributivo di genere, fissa obiettivi chiari per gli Stati membri dell’Unione europea al fine di ridurre il divario nei prossimi cinque anni,  e sarà rivisto entro la fine del 2020. Le donne sono multitasking e Le segnalo anche che  l’associazione DonneuropeeFedercasalinghe ogni anno assegna il premio “So fare” che è stato di recente attribuito a Cristina Rossello,  presidente dell’associazione “Progetto Donne e Futuro“. Sono stati presentati di recente pure  i dati del EWOB Gender Diversity Index 2019 che compara 17 Stati europei. Al sito dell’Istituto europeo per l’uguaglianza di genere (EIGE https://eige.europa.eu/) può trovare altri dati aggiornati quali il Gender Equality Index; si tratta della agenzia dell’Unione europea che si adopera per rendere l’uguaglianza di genere una realtà all’interno e all’esterno dell’Unione Europea. Uno dei settori penalizzati è il settore sanitario e scientifico, si segnala in tal senso un evento di rilievo previsto per il 5 marzo presso l’Auditorium di Regione Lombardia sul tema   “Equilibrio di genere nelle neuroscienze” organizzato dal Comitato Unico di Garanzia della Fondazione IRCCS Istituto Neurologico Carlo Besta  e dalla associazione Bewin. Anche se la maggioranza della forza lavoro in ambito sanitario è di sesso femminile, chi riveste posizioni di comando continua ad essere di sesso maschile. La rivista The Lancet, nel suo recentissimo editoriale del 4 gennaio 2020, sancisce che il 2020 deve essere un anno cruciale per la salute donna, in particolare per la parità di genere nel campo medico e nell'assistenza sanitaria e auspica che i Paesi di tutto il mondo promuovano azioni per colmare le profonde disparità che ancora dividono i due sessi.


Domanda: vorrei sapere se ci sono progetti europei inerenti l’anestesia, Roberto Gropperi

Risposta: Sì, Le segnalo che a Milano durante la Settimana del cervello ad esempio la dott.ssa  Eleonora Orena, psicologa e ricercatrice, della Unità di Neuroanestesia della Fondazione IRCCS Istituto Neurologico Carlo Besta ha realizzato un percorso espositivo attraverso poster e proiezioni e workshop durante il quale i partecipanti potranno provare in prima persona gli strumenti di monitoraggio del cervello e capire meglio cos'è l'anestesia, come agisce sul suo bersaglio primario, il cervello. Si stima che ogni anno nel mondo vengano condotte circa 312,9 milioni di operazioni chirurgiche. Ognuna di queste operazioni, indipendentemente dall’area medica, necessita di un’anestesia generale. Ma di anestesia non parla mai nessuno. Questo evento è realizzato in occasione della Settimana del Cervello, in collaborazione con Hafricah.Net, partner ufficiale della Brain Awareness Week. Verrà spiegato come l’anestesia agisca sul suo bersaglio primario, il cervello, che strumenti ha a disposizione l’anestesista per monitorare il funzionamento del cervello durante l’intervento chirurgico, quali soluzioni e sostanze vengono studiate e utilizzate a seconda dei casi clinici e con quali dosaggi, quali rischi e quali conseguenze possano avere  e come si possa parlare oggigiorno di anestesia personalizzata. “Durante gli incontri risponderemo a queste e altre domande in maniera semplice e fruibile”, dice la dott.ssa Eleonora Orena,”presentando i più recenti risultati della ricerca neuroscientifica condotta dal nostro laboratorio e a livello internazionale. Dai polli di Paracelso all’awake surgery, i partecipanti potranno incontrare ricercatori neuropsicologi e anestesisti che guidano  alla scoperta dei segreti dell’anestesia, la scienza dell’incoscienza, e si potranno provare  in prima persona le nuove tecnologie che ci permettono di capire cosa succede nel cervello anestetizzato”. L’iscrizione agli incontri è gratuita, ma necessaria a causa dei posti limitati disponibili. Link per adesioni: https://www.settimanadelcervello.it/event/questione-di-incoscienza-cosa-succede-al-cervello-durante-lanestesia/.

 

Domanda: sono un oculista, è vero che si sono indicazioni anche per noi in merito al coronavirus? Eugenio Sireno 

Risposta: Certo. C’è ad esempio il dott. Danilo Mazzacane, segretario generale Cisl Medici Lombardia e segretario generale della Società Scientifica Oculisti Ambulatoriali che fa anche progetti europei di ricerca, evidenzia : “l'infodemia suscitata per l'insorgere della patologia indotta dal Coronavirus sia sicuramente pericolosa. Tuttavia è necessario osservare tutte le indicazioni e precauzioni  formulate dagli organi istituzionali sanitari italiani ed internazionali. Per quanto riguarda le interpretazioni dei dati, risulta ancora difficile da effettuare, per la mancanza di attendibilità accertata di alcune fonti. L'American Academy of Ophthalmology  ha fornito informazioni relative all'interessamento oculare del coronavirus denominato 2019-nCoV o  coronavirus di Wuhan. Il virus può causare una congiuntivite  e pertanto se i pazienti presentano anche sintomi respiratori e recentemente hanno effettuato   viaggi internazionali in Cina o sono venuti a contatto con altri individui che si sono recati di recente nello stato asiatico,  potrebbero aver contratto l'infezione". Viene indicata dall' AAO la raccomandazione a proteggere bocca, naso e occhi qualora si prendano in cura pazienti potenzialmente interessati dalla virosi, che possono presentare febbre, tosse, dispnea e congiuntivite. Secondo un recente articolo di "The Lancet" il contagio può intervenire anche prima della presenza della sintomatologia ed il virus pare trasmettersi per via aerea, anche con la congiuntiva. Pertanto è probabile che gli oculisti siano i primi medici a visitare i pazienti potenzialmente infetti e quindi necessita che siano forniti di idonea protezione per bocca, naso e occhi. Sarà cura dell'oculista segnalare i casi sospetti ,affinché vengano eseguite ulteriori indagini. La Società scientifica GOAL ha ben dieci anni di attività, comprensivi di progetti innovativi e territoriali di  pratica clinica quotidiana e importanti iniziative di formazione e di aggiornamento professionale diversificati nelle tematiche con eventi organizzati o patrocinati a livello nazionale ed europeo e il 27 marzo presenta a Milano nuovi dati nel settore dell’oftalmologia e nuovi progetti multidisciplinari anche europei a cui partecipa.

 

Domanda: sono stato di recente alla Fondazione Prada e sono rimasto scioccato dalle installazioni “artistiche” con migliaia di mosche morte, ci sono dei progetti europei sulle mosche e gli insetti in Europa che ne dimostrino il ruolo importante per l’ecosistema? Paolo Spreafico    

Risposta: Sì, molti insetti, in particolare i ditteri, come le mosche, sono estremamente polifagi e quindi possono crescere su un'ampia gamma di substrati organici, sia di origine animale che vegetale, compresi gli scarti alimentari.Ci sono studi europei che evidenziano il ruolo  delle mosche nell’ecosistema e anche per una economia circolare. Nell’attuale contesto di crescente interesse per le mosche, un consorzio di ricercatori dell’Unione Europea ad esempio ne ha studiato le caratteristiche biologiche ed ecologiche al fine di migliorare le pratiche di allevamento artificiale e di massa. Progetti  europei di ricerca quali Flyhigh (Insect-plant relationships: insights into biodiversity and new applications), si sono occupati dell’utilità delle mosche nell’ecosistema.  Da quando, il 1° luglio 2017, è entrato in vigore il regolamento dell’UE n. 2017/893, le proteine di insetti di sette diverse specie, tra cui le mosche domestiche e le mosche soldato nere, si sono fatte strada all’interno ad esempio del settore dell’acquacoltura. Secondo quanto dichiarato dalla FAO e dall’International Platform of Insects for Food and Feed (IPIFF), gli insetti quali fonte di proteine contribuiranno in misura sostanziale alla sicurezza alimentare del futuro. Ci sono progetti italiani ed europei che utilizzano le mosche per creare mangimi più sicuri per gli animali; inoltre le mosche svolgono un ruolo fondamentale nei processi di decomposizione del materiale organico. Esistono centinaia di specie di mosche, ma in Italia ne sono state rilevate solo alcune, le specie di mosca maggiormente presenti appartengono alle famiglie Muscidae, Fannidae, Calliphoridae, Sarcophagidae e non sono comunque il vettore di malattie più importanti e impattanti fra gli insetti; zanzare e zecche, ad esempio, sono più pericolose. Ci sono progetti inoltre di utilizzo delle mosche con lo scopo di estrarre un biocarburante dal grasso di mosca che dovrebbe, in futuro, affiancarsi alle altre fonti di energia sostenibile. Le mosche, in particolare, sono la fonte nutritiva di molti uccelli, ed in particolare di rondini, colibrì, merli, cardellini e di altri uccelli. Le installazioni “artistiche” che lei cita sicuramente sono oggetto di polemiche in quanto presso la Fondazione Prada c’è un  enorme quadro appeso fatto di migliaia di mosche morte e al centro della sala un’installazione di Damien Hirst, dove migliaia di mosche continuano a nascere per andare a morire, fulminate, da una zanzariera elettrica che le fa precipitare su un quadro dove restano attaccate sull’olio di vaselina. Damien Hirst è da sempre al centro di polemiche ed è fissato con le mosche, il sito Artenet stima, per difetto, che Hirst abbia usato nella sua carriera oltre 913.450 animali....

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    oculisti e coronavirusanestesie personalizzateutilita’ delle mosche divario retributivo di genere





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