Pillole d'Europa

di Cinzia Boschiero

I blog riportano opinioni degli autori e non necessariamente notizie, in ossequio al pluralismo che caratterizza la nostra Testata.
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Pillole d'Europa
Scarsità di acqua, nuove regole per pneumatici, app e diritti, inquinamento
prof. Giorgio Parisi. Accademia dei Lincei

PER STARE MEGLIO COME CITTADINI  EUROPEI  E  CONOSCERE DIRITTI E TUTTE LE OPPORTUNITA' UTILI - In questa rubrica notizie flash sulle normative europee e internazionali, notizie internazionali ed europee utili e pratiche per la vita di tutti i giorni. E’ attivo  un servizio di “A domanda, risposta” su bandi, agevolazioni, finanziamenti europei , borse di studio e di ricerca nazionali, regionali e locali per i lettori di Affaritaliani. Per richieste di informazioni scrivete a cinziaboschiero@gmail.com – oppure alla  e-mail: dialogoconleuropa@gmail.com

Domanda:  c’è scarsità di acqua, ci si sta occupando a livello europeo di questo problema? Michele Guddesci

Risposta: sì. Ci sono norme europee che definiscono i requisiti minimi per l'utilizzo delle acque di recupero ovvero delle acque reflue urbane che sono state trattate in un impianto di bonifica per scopi agricoli in modo sicuro, proteggendo le persone e l'ambiente. Le nuove norme approvate dal Parlamento europeo mirano a garantire che le acque reflue trattate siano riutilizzate in modo più ampio per limitare l'uso dei corpi idrici e delle acque sotterranee. Il calo dei livelli delle acque sotterranee, dovuto in particolare all'irrigazione agricola, ma anche all'uso industriale e allo sviluppo urbano, è una delle principali minacce per l'ambiente idrico dell'UE. La scarsità d'acqua e la siccità rappresentano un problema sempre più grave per molti Stati membri. Almeno l'11% della popolazione europea e il 17% del suo territorio sono stati colpiti dalla scarsità d'acqua. Durante l'estate, oltre la metà della popolazione della regione mediterranea è colpita dallo stress idrico stando ai dati della Commissione Europea. Sui potranno così riutilizzare 6,6 miliardi di metri cubi d'acqua entro il 2025, rispetto agli attuali 1,1 miliardi di metri cubi all'anno. Ciò permetterà di riutilizzare più della metà dell'attuale volume d'acqua proveniente dagli impianti di trattamento delle acque reflue dell'UE, teoricamente disponibili per l'irrigazione, evitando più del 5% di estrazione diretta dai corpi idrici e dalle falde acquifere.

Domanda : è vero che ci saranno nuove etichette per pneumatici in Europa? Noemi Uselli

Risposta: sì. Dal 2021, le etichette indicheranno efficienza del carburante, aderenza sul bagnato e a rumorosità esterna; secondo le stime si risparmieranno 10 milioni di tonnellate di emissioni di CO2. Il nuovo sistema di etichette per pneumatici auto e camion mira ad aumentare la sicurezza, la consapevolezza dei consumatori sul risparmio di carburante e ridurre l'inquinamento acustico. Si tratta di nuove regole adottate in via definitiva dal Parlamento europeo e già concordate con il Consiglio dei ministri UE: l'etichettatura dovrà informare i consumatori sul risparmio di carburante, sull'aderenza sul bagnato e sulla rumorosità esterna di rotolamento dello pneumatico. In futuro, alle etichette verranno aggiunte delle informazioni relative al chilometraggio, l’abrasione, i pneumatici rigenerati e l'aderenza su neve e ghiaccio. I dati sulla resa chilometrica e sull'abrasione saranno inclusi quando sarà disponibile un metodo di test. L'abrasione dei pneumatici che si verifica durante il loro utilizzo rappresenta una fonte significativa di micro-plastiche che sono dannose per l'ambiente. Il nuovo sistema di etichettatura si applicherà anche ai veicoli pesanti (i cosiddetti pneumatici C3), che attualmente non sono coperti dai requisiti UE.

Domanda: con il lockdown quali sono i dati sull’inquinamento nelle città? Barbara Cimenti

Risposta: le emissioni si sono  ridotte fino al 75% nelle città caratterizzate da alta densità di attività commerciali e traffico intenso. Gli effetti del lockdown per il contenimento del Covid-19 sulle emissioni di CO2 in sette città europee sono stati osservati dall’infrastruttura Europea ICOS – Integrated Carbon Observation System. Lo studio, condotto da un team internazionale e coordinato dalla Fondazione CMCC e dall’Università della Tuscia, rileva una chiara connessione tra le restrizioni e la riduzione delle emissioni, la cui entità dipende dalle caratteristiche delle aree campionate e dalla rigidità delle restrizioni messe in atto. Avendo ridotto il traffico stradale e le attività economiche, in particolare nelle città e nelle aree urbane ad alta densità abitativa, si sono ridotte di  conseguenza le emissioni di anidride carbonica in atmosfera indotte dall’uomo.  Il lockdown ha fatto calare alcuni tipi di emissioni, ma non l'inquinamento globale da CO2, sempre troppo elevato ad oggi.

Domanda: per il tracciamento dei contatti da covid 19 sulle app cosa fanno negli altri Stati europei? Ci sono delle riflessioni etiche in corso?  Nicola Feretti

Risposta: Il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie, o “ECDC” (European Centre for Disease Prevention and Control) ha studiato un protocollo di identificazione dei malati covid 19  e del raggio di diffusione del virus, ha definito limiti  per l’attuazione di misure tecniche di contact  tracing ed ha elaborato un algoritmo per la gestione dei contatti. Il Comitato europeo per la protezione dei dati (https://edpb.europa.eu/about-edpb/about-edpb_it)  è un organo europeo indipendente, contribuisce all’applicazione coerente delle norme sulla protezione dei dati in tutta l’Unione europea e promuove la cooperazione tra le autorità competenti per la protezione dei dati.  Ogni app europea deve essere coerente al GDPR-Regolamento europeo per la privacy e  alla direttiva sulla protezione dei dati personali  ePrivacy.  L’art. 15 della direttiva autorizza gli Stati membri dell’Unione Europea ad introdurre misure legislative di urgenza a salvaguardia della sicurezza pubblica, ma le misure devono essere ‘necessarie, appropriate e proporzionate’, in accordo con i diritti fondamentali garantiti dalla Carta dei diritti fondamentali e dalla Convenzione europea sui diritti umani. Il Pan-European Privacy-Preserving Proximity Tracing (PEPP-PT) utilizza dati scambiati solo tramite Bluetooth e non tramite GPS, tra dispositivi mobili,  con sistemi di crittografia e di anonimizzazione  dei dati personali a tutela di noi cittadini europei. In Austria ci sono due app “Stopp Corona” e “NOVID20”,  in Germania c’è la app “GeoHealthApp” e un’app per smartwatch, in collaborazione con la startup Healthtech Thryve, per aiutare a monitorare la diffusione di Covid-19 e analizzare se le misure per contenere la nuova pandemia stessero funzionando si chiama Corona-Datenspende (Corona Data Donation) e raccoglie i segni vitali dei volontari che indossano uno smartwatch o un fitness tracker – tra cui pulsazioni, temperatura e qualità del sonno – per analizzare la possibilità di presenza di situazioni simil-influenzali; in Spagna c’è la app “CoronaMadrid”, etc. tutte si rifanno ai principi ed alle metodologie che tutelano noi cittadini e i nostri dati a livello comunitario. In Italia ci sono  diverse regioni che si sono realizzate la loro app e c’è  la app “Immuni”  nazionale; quest’ultima è conforme al modello europeo delineato PEPP-PT e alle garanzie per il rispetto della privacy. L’efficacia di ogni app è  legata all’utilizzo e all’adesione dei cittadini che è sempre volontaria. Funzionerà in Italia  la app “Immuni” solo se almeno il 60% degli italiani vi aderiranno e la utilizzeranno in modo corretto. In altri Stati non solo europei ma anche extraeuropei sono state attivate app specifiche per controllare anche chi è in quarantena.  Ad esempio il governo polacco ha sviluppato l’APP “Home Quarantine”, che permette alla polizia di controllare gli individui sottoposti a quarantena obbligatoria In Thailandia, per il contact tracing una SIM card abbinata all’APP “AoT Airports” traccia la posizione degli utenti per 14 giorni, per controllare che rimangano in quarantena obbligatoria. In Norvegia Smittestop” o “Stop Infection” è una app  gratuita e ad adesione volontaria, sviluppata per fornire alle autorità sanitarie un quadro migliore circa la diffusione di Covid-19 e per comunicare agli utenti se sono stati in contatto con persone infette. Gli utenti saranno informati se si trovano nelle immediate vicinanze (meno di due metri) di un soggetto positivo per più di 15 minuti. I movimenti dell’utente saranno registrati con la geolocalizzazione. Per quanto concerne le riflessioni etiche Le segnalo che la commissione di Bioetica dell’Accademia Nazionale dei Lincei ha preso in esame i molteplici problemi che la pandemia da SARS-CoV-2 pone, da un punto di vista bioetico come da quello giuridico-costituzionale, soffermandosi in particolare, per ovvi motivi di urgenza per l’apertura della fase 2, sull’ipotesi del tracciamento dei contatti o “proximity tracing” delle persone infette. L'Accademia dei Lincei ha creato una commissione dal nome Covid-19, di cui è Presidente Giorgio Parisi. Questa Commissione prepara periodicamente dei documenti di approfondimento tecnico-scientifico sulle tematiche relative ai vari aspetti della pandemia.  Tutti sono redatti da illustri scienziati che offrono un punto di riferimento preciso e autorevole nell’incertezza del difficile momento che coinvolge anche l’informazione scientifica.   L’Accademia dei Lincei auspica che il Governo italiano promuova e stimoli una interoperabilità europea comune per le applicazioni di tracciamento dei contatti con soggetti contagiati.  Il quadro costituzionale trova la sua base nell’art. 32 della Costituzione che riconosce la salute come “fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività”, e ha le sue premesse dagli artt. 2 e 3 Cost. (in tema di dignità ed eguaglianza delle persone) e, per quanto riguarda la materia in esame, negli artt. 13 (in tema di libertà personale, comprensiva della privacy), 16 (in tema di libertà di soggiorno e circolazione) e 17 (in tema di libertà di riunione). Questi diritti sono tutti riconosciuti dalla Carta dei diritti fondamentali dell'Unione Europea, inclusi il diritto alla protezione dei dati di carattere personale (art.8) e quello alla libera circolazione di ogni cittadino dell'Unione nel territorio di tutti gli Stati membri (art.45). La App di cui si parla userà segnali “Bluetooth low energy” locali, che segnalano contatti tra individui, indipendentemente dalla loro localizzazione e non fa uso di dati di geolocalizzazione. La Commissione, avendo esaminato con attenzione i criteri individuati dal DL, ritiene che essi, se soddisfatti, possano garantire la costituzionalità della proposizione di una misura che sia atta a porre un freno alla diffusione della infezione di SARS-CoV-2 all’apertura della fase 2.

 

 

 

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