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Welfare salute e comunicazione
Scuola e coronavirus, il protocollo del governo è sbagliato e non funziona

A scuola, ai tempi del Covidfollia.

Silvia ha 6 anni, è al suo primo ingresso a scuola. Frequenta una scuola internazionale, ed è entrata due settimane fa.

Il primo anno, un momento magico, emozionante, anche difficile da sempre, perché prevede crescita e distacco dalle affettività.

Silvia è seduta al suo banco, distante dai suoi compagni e compagne di classe. Sono passati pochi giorni dal suono della campanella, in un momento storico molto complicato.

Silvia tossisce.

La classe si ferma.

Il silenzio intorno si fa spettrale.

Silvia, da protocollo, viene isolata.

Viene chiusa in una stanza dedicata in attesa della famiglia che venga a prenderla.

In “quella” scuola c’è una infermiera dedicata.

Ma Silvia è impaurita. Si chiede cosa abbia fatto di così terribile, tanto da venir guardata come aliena.

Silvia ha 6 anni. Non 15.

Non capisce, seppur le hanno ben spiegato cosa potrebbe succedere e le misure in seguito.

Ma Silvia è ancora piccola per avere così tanta maturità da concepire che ciò sia giusto per tutti.

Lei si sente male.

Piange. Vuole la sua mamma.

La mamma lavora, non può correre subito perché in azienda, seppur comprendano la situazione, devono seguire un iter preciso.

Riesce ad arrivare solo dopo due ore.

Lunghe come un anno, quelle sue ore.

Trova la figlia in stato di disperazione:

“ Sono malata. Morirò. Lo so. “

Le dice.

“No, Silvia, non morirai.”

Le risponde.

“Adesso faremo gli accertamenti dovuti, e tornerai a scuola.”

Occhi gonfi e mal di pancia dalla paura.

È Venerdì. Per lunedì servirà certificato di buona salute. Nessuno glielo fa.

Nessuno si prende la responsabilità senza tampone, di scrivere che Silvia sta bene.

Fa il tampone. Dopo giorni perché non c’è posto.

È negativo.

Il medico chiede perché fare un tampone per un po’ di tosse.

Silvia può tornare a scuola.

Ha perso solo una settimana.

Solo. Menomale.

E la mamma a casa, perché non ha nessuno che possa stare con lei.

Immaginate cosa potrà accadere ogni mese, per ogni classe, in tutta italia, appena farà più freddo.

I bambini si raffreddano, tossiscono, e si ammalano, due tre volte al mese, minimo.

Grazie Governo.

Follia.

Dovete andare tutti a casa.

 

 

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