"Creativi dentro" in centro a Torino
Primo negozio 'made in carcere'
A concedere i locali in comodato d’uso, all’interno di un edificio centralissimo che fu progettato da Lanfranchi e Juvarra, è stato il comune di Torino. Della ristrutturazione, invece, si sono occupati direttamente detenuti e agenti penitenziari: per oltre due mesi hanno lavorato spalla a spalla, organizzando turni e facendo avanti e indietro tra il carcere “Lorusso e Cutugno” e le vetrine che, dal civico 2 di via Milano affacciano direttamente sul Municipio. Proprio qui, nel pomeriggio, è stato inaugurato il primo negozio interamente dedicato alla distribuzione di prodotti “made in carcere”: un’operazione unica nel suo genere, che i promotori sperano possa fare da apripista per altre città italiane.
Tra accessori, oggetti di design e prodotti enogastronomici, “FreedHome - Creativi dentro” distribuisce attualmente tredici marchi, tutti prodotti nei laboratori che associazioni e cooperative sociali hanno aperto nelle carceri dello Stivale: c’è la “Banda biscotti”, un’azienda dolciaria nata nella casa circondariale di Verbania e la sua omologa di Busto Arsizio, “Dolci Libertà”; ci sono i laboratori di “Pausa Caffè”, che al “Lorusso e Cutugno” di Torino si occupano di torrefazione di caffè e lavorazione del cacao, mentre a Saluzzo hanno impiantato un birrificio artigianale e ad Alessandria un panificio. E ci sono, ancora, stamperie, prodotti agroalimentari, abbigliamento, cosmesi e molto altro ancora. “L’obiettivo ora - ha dichiarato la Garante comunale per i diritti dei detenuti, Monica Cristina Gallo - è far si che questo negozio diventi un luogo d’accoglienza per i detenuti che vogliano lavorare all’esterno del carcere, in regime di articolo 21. E dal momento che questa amministrazione si sta dimostrando particolarmente sensibile ai temi legati all’imprenditorialità, che si prenda atto che ci sono ancora oltre duemila mani non ancora utilizzate in carcere”.
A patrocinare l’iniziativa infatti, oltre alla Compagnia di San Paolo e all’Amministrazione penitenziaria, c’è anche la giunta pentastellata da poco insediata a Torino, che ha raccolto il timone dalla precedente amministrazione guidata da Piero Fassino. Proprio nel corso dell’inaugurazione, la neo-sindaca Chiara Appendino ha siglato un nuovo protocollo d’intesa con l’Amiat, la municipalizzata che nel capoluogo sabaudo si occupa della raccolta dei rifiuti. Del programma beneficeranno novanta detenuti del “Lorusso e Cutugno”, che nei prossimi sei mesi potranno uscire all’esterno del penitenziario per svolgere lavori di pubblica utilità: le attività saranno a titolo volontario e gratuito, ma il Comune integrarerà questi moduli con attività in regime di lavorio accessorio, che verranno retribuite grazie a un contributo della Compagnia di San Paolo e alla collaborazione della “Casa di carità Arti e Mestieri”, che fungerà da committente dei lavori e pagherà i detenuti tramite voucher. Dei costi assicurativi per la copertura di eventuali infortuni o malattie professionali si farà carico l’amministrazione comunale, che ai detenuti fornirà anche i titoli di viaggio offerti gratuitamente dall’azienda trasporti.