Don Vinicio in Rai per commentare il Vangelo: "E' la prima volta che la Cei mi chiama"
I preti di strada irrompono in tv. Don Vinicio Albanesi è uno dei sacerdoti che, insieme a don Ciotti, don Patriciello e don Rigoldi, commenterà il Vangelo nella trasmissioni "A sua immagine", su Rai Uno. Una novità assoluta, anche perché è stata la Conferenza episcopale italiana a chiamare questi preti. Una scelta non scontata, frutto anche del nuovo approccio agli ultimi di Papa Bergoglio.
Don Vinicio, sorpreso da questa scelta della Cei?
Beh, sono prete da 47 anni ed è la prima volta che i vescovi chiamano me e tre confratelli per illustrare il mondo che viviamo.
E' un segnale importante, non l'hanno mai chiamata in questi anni?
No, ma non perché ce l'avessero con me. Probabilmente ci ritenevano marginali. L'azione cosiddetta pastorale è stata sempre incentrata sulla liturgia, la formazione e la catechesi, la carità era una specie di appendice da affidare a gente un po' strana, come noi.
Ma non era San Paolo che diceva che di tutte la più grande è la carità?
E non lo dica a me, ma a chi lo ha dimenticato. Pensi che in tutti i bollettini che la Caritas italiana scrive, non esiste una rivista teologica che parli di carità.
Possiamo dire che lei, insieme agli altri sacerdoti chiamati in Rai, rimetterà al centro la carità?
E' un tipo di approccio diverso, noi siamo preti come tutti, ma stando in frontiera e incontrando tutti i giorni tante persone, noi partiamo dalle storie delle persone per andare verso la luce che viene dalla fede, mentre la prassi ordinaria della Chiesa è stata spesso partire dalla verità per andare poi ad illuminare le condizioni delle persone. Ma è dall'incontro delle persone che vivi le luci e le ombre, vedendo in ciascuna storia, potenzilità, limiti e le cose meno in linea con la vita della Chiesa, ed è diverso dal dire 'questo vive nel peccato'.
Alcuni hanno visto in questa vostra chiamata in Rai la mano di papa Francesco, anche lei ci vede questo nuovo corso?
Questo è sicuro.
Come vorrebbe iniziare questo suo "percorso televisivo"?
Non sappiamo ancora bene questi aspetti, si partirà di certo con il commentare il Vangelo.
Una televisione e una Chiesa che riparte dagli ultimi?
Riparte dalle storie dei più bisognosi. Noi facciamo i pastori, secondo le necessità delle persone. I vecchi preti, non a caso, quando stavano in campagna si occupavano di tutto. Solo dopo c'è stata una sorta di divisione che io chiamo "illuministica", intellettuale della scienza che dà fede, ma la fede viene dalla vita delle persone. E' quello che Papa Bergoglio dice spesso, anche se non tutti l'hanno ancora capito.
Quindi è tutta la Chiesa che deve riavvicinarsi alla strada?
Esatto, anche perchè io sono un parroco, faccio comunioni, cresime, funerali, come tutti i parroci. Non faccio cose speciali...
Andrea Bufo