Abbagnale Jr salta 3 controlli antidoping. Papà Giuseppe duro col figlio - Affaritaliani.it

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Abbagnale Jr salta 3 controlli antidoping. Papà Giuseppe duro col figlio

Tre controlli antidoping saltati potrebbero far sfumare il sogno di Olimpiade per Vincenzo Abbagnale (che ancora doveva qualificarsi). Duro il commento di papà Giuseppe, mito vivente del canotaggio e dello sport italiano grazie alle medaglie vinte in serie a Giochi (due ori) e Mondiali (sette) con il fratello Carmine. "Cosa penso? Che ha fatto tre cazzate. E che se sarà squalificato, evidentemente se lo merita", dice a Repubblica.

Parla da padre o da presidente federale? "Cerco di dosarmi, distinguere, analizzare. Ma la rabbia c'è comunque e in entrambi i ruoli, anzi dire che sono arrabbiato è poco. Sono incazzato forte. Parlo da padre deluso e ferito, sì, ma anche nella mia veste istituzionale sono furioso".

"Mio figlio porta un cognome pesante e capisco l'onere - continua nel corso dell'intervista a Repubblica - Ma non è una scusa, anzi. Ai ragazzi ho sempre detto di non sottovalutare i controlli, questa vicenda mi rafforza nella mia convinzione. Però vorrei chiarire una cosa, senza che suoni come una giustificazione: ho denunciato io per primo il caso di mio figlio per essere trasparenti e far capire di cosa parliamo. Non è una faccenda di doping questa, ma di burocrazia. Il che non significa essere innocenti: il sistema che impone agli atleti la reperibilità è giusto e io lo condivido, ma la sua applicazione forse andrebbe rimodulata. Però finché le regole sono queste, bisogna attenersi alle disposizioni".

Gli errori di Vincenzo? Giuseppe Abbagnale non ha dubbi: "Leggerezza, superficialità, immaturità. Purtroppo sì, è colpevole di tutto questo. Ha saltato il primo test per distrazione, nel secondo ha compilato il modulo per la reperibilità ma non si è accorto di non averlo spedito, nel terzo è arrivato in ritardo di un quarto d'ora perché ha avuto un incidente in auto e nonostante aggiornasse per telefono nel tragitto, il medico è andato via puntuale. Un tabulato lo conferma".

Gli concede delle attenuanti: "Spero lo siano nella decisione di squalifica. Nel caso scegliessero di punirlo, rispetterebbero semplicemente la normativa. Mio figlio invece butta al vento tre anni di lavoro e sacrifici. Lui è mortificato, conosco da padre e da ex atleta il dolore. Però serve responsabilità: il sistema è farraginoso? Sfortuna? Sì, ma sapersi gestire fa parte della vita di un atleta professionista".

Però ammette che "forse Vincenzo non è all'altezza del ruolo, non è pronto per un evento come un'Olimpiade".