Le "balotellate" hanno stancato
di Pietro Mancini
Buonismo, chiusura di entrambi gli occhi e comprensione con Balotelli? Inutili e dannosi, per il calciatore, per il Milan e per la Nazionale. Non si commetta lo stesso errore, fatto con Cassano e con le innumerevoli, e troppo a lungo sopportate, "cassanate". Marione è un bravo calciatore, ma non un campione. Almeno, sinora non ha dimostrato di esserlo. Ma i suoi atteggiamenti, dentro e fuori dal campo, non sono più tollerabili. Hanno stancato tutti. E lo si giudichi, finalmente, per quel che è : una persona, nel senso letterale, maleducata e a cui l'insuccesso (sinora, oltre al titolo del Manchester City, a cui ha contribuito poco, non ha vinto nulla) ha, evidentemente, dato alla testa. Il Presidente della FIGC, Abete, e il selezionatore, Prandelli, come i dirigenti e l'allenatore del Milan, devono sanzionare le "balotellate", applicando le regole e senza sconti. Partendo da un presupposto. Balotelli non è insostituibile e, dunque, non si devono mostrare atteggiamenti remissivi, nel timore di perdere una pedina fondamentale per i risultati della Nazionale al Mundial 2014. L'Italia, in questi anni, ha fatto a meno di un vero e grande campione, come Totti. E, dunque, nessuno è insostituibile. Continuare a perdonare le scenate, l'isteria, i "vaffa!" di Mario provocherebbe disorientamento e malumori nei suoi compagni, che non comprenderebbero il "doppiopesismo" dei federali. E, anche in campionato, come ha osservato, giustamente, Vincenzino Montella, Balotelli va tutelato dal gioco violento degli avversari, non di più nè di meno degli altri giocatori. Certo, sinora l'ex centravanti del Manchester City si è dimostrato quasi infallibile. Ma solo nei calci di rigore. E, come ci ricorda una bella canzone di Francesco De Gregori, non è da questi particolari che si giudica un professionista del pallone. Un calciatore si giudica dal coraggio, dall'altruismo, dalla fantasia. E pure dalla sportività, dall'educazione, dalla correttezza. Negli stadi e anche fuori.
