Una domenica “agghiacciande” (come la definirebbero De Mita e Antonio Conte) quella che ha preceduto il match, poi saltato, tra Juventus e Napoli. Andrea Agnelli, legalitario, nel solco della tradizione sabauda del suo club, “benedetto” da Chiesa, è sembrato più convincente di De Laurentiis, sospettato di un patto, smentito, con l’amico De Luca.
Adesso gli sportivi auspicano che il campionato sia gestito con maggiore trasparenza e serietà. E che tutti rispettino le regole, senza ricorrere a frasi da bar-sport (“meno calcio, più scuola”, ha detto Speranza, ministro di un governo, che non ha gestito bene neppure la ripartenza di studenti e prof.).
Se, invece, nel mondo del pallone, prevarranno quelli che Giulio Onesti definì i “ricchi scemi”, il premier nomini un commissario straordinario. Giovanni Malagò, manager e Presidente del CONI, che era apprezzato dall’Avvocato, sembra il dirigente adatto a tenere lontani dalla serie A i veleni, le ombre e le risse.
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