Cavani addio? IL Matador (ri)passa la patata bollente a De Laurentiis

"Il calcio è un business non bisogna mai dimenticarselo. A Napoli sto bene, ho l'affetto dei tifosi, ma nel calcio non sai mai dove puoi andare. Sono decisioni che dipendono anche dai presidenti". Edinson Cavani non dà per scontata la sua permanenza all'ombra del Vesuvio e ri-passa la patata bollente nelle mani di patron De Laurentiis.
C'è una clausola da 63 milioni che qualcuno potrebbe anche pagare. Oppure c'è un'offerta importante, ma inferiore che potrebbe essere presa in considerazione dal club. City, Psg, Chelsea e le grandi di Spagna restano indiziate di 'furto' o 'tentazione irrinunciabile' che dir si voglia.
L'attaccante uruguagio ha anche parlato di Diego Maradona, che l’ultima volta che è tornato a Napoli ha detto a chiare lettere che gli sarebbe piaciuto molto giocare con uno come lui Cavani: “Quelle parole mi hanno riempito di orgoglio. Lui è un giocatore che ha fatto storia del calcio e ha scritto pagine memorabili specialmente a Napoli. Ovviamente anche a me sarebbe piaciuto giocare insieme a lui". Cavani ha quindi concluso tornando alla nazionale e commentando la parziale esclusione contro il Paraguay da partire di Tabarez: "È normale che un giocatore voglia sempre giocare e non digerisca la panchina ma il ct deve decidere chi deve scendere in campo. Anche se non gioco, quello che conta è la squadra. Qualche gara senza gol non può cambiare la reputazione di un attaccante In quel periodo ero molto tranquillo, sapevo che il gol sarebbe arrivato presto. La squadra è andata avanti anche grazie ai miei compagni".