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Coronavirus, lettera di Tardelli all'Aic: "Facciamo chiarezza sui bilanci"

Coronavirus, lettera di Tardelli all'Aic: "Facciamo chiarezza sui bilanci"

Il duello per la presidenza dell'Assocalciatori è appena iniziato. L'uscente Damiano Tommasi (non più ricandidabile) e del suo vice Umberto Calcagno (in pista per la successione) finisce sotto le bordate di uno scalpitante Marco Tardelli, icona del calcio italiano, campione del mondo del 1982 e lui stesso ufficialmente candidato alla Presidenza della Associazione Italiana Calciatori. Lo rivela l'Adnkronos. Lo stesso che ha provveduto ad inoltrare via mail all’Aic e a tantissimi giocatori di Serie A, B e C già il 5 marzo scorso, nella sua duplice veste di associato al dipartimento Senior e di candidato alla Presidenza, " la richiesta di poter entrare in possesso, al più presto, del nuovo bilancio di gestione 2019 unitamente alla possibilità di un incontro con i professionisti Aic incaricati di redigere i bilanci per avere un quadro più completo riferito all’esercizio 2018 e, in particolare, alcuni chiarimenti su voci di spesa di incerta comprensione". Nella lettera l'ex centrocampista della Juventus ha inoltre richiesto "l’elenco di tutti i dipendenti e collaboratori con le relative funzioni essendo apparso il numero degli stessi eccessivo (circa 60)".

La gestione dei compensi e la cassaforte Aic Service

Tra le “accuse” che muove Tardelli ci sono quelle legate ad una gestione a suo dire poco oculata, soprattutto sotto il punto di vista dei compensi, "in un momento, come questo, a causa del coronavirus, in cui da più parti giungono richieste di azioni di sacrificio e responsabilità". Inoltre Tardelli chiede ai calciatori di unirsi nella "richiesta di risposte e chiarimenti, che sono prima di tutto necessari per la tua serenità e sicurezza nella difesa dei diritti acquisiti". Lo statuto dell'associazione, in realtà, non parla di compensi, ma i vertici - secondo Tardelli – “lo percepiscono” lo stesso. "Aic Service è di fatto la cassaforte di Aic - scrive ancora Tardelli nella nota inviata ai calciatori -. Una società che è stata creata per gestire l’attività promo-pubblicitaria attinente l’utilizzazione del diritto di immagine dei calciatori professionisti e di gestione e sfruttamento del marchio Aic. Se nel 2018 ha in cassa disponibilità liquide (depositi bancari) pari a 5,6 milioni di euro,  7,3 nel 2017, per l’anno 2019 quale è la cifra in cassa disponibile?". “Dal bilancio 2018 - tuona ancora Tardelli - risulta che il costo per il Consiglio di Amministrazione, composto da Presidente, 3 Amministratori Delegati e 4 Consiglieri è stato pari a euro 632.000, contro i 477.000 del 2017”. Tardelli chiede "di avere un dettaglio dei costi di gestione e degli oneri diversi e come sono distribuiti nominativamente i compensi annui del Consiglio di Amministrazione". Infine l'ex campione del mondo 1982 chiede "una lista delle persone impiegate, a vario titolo, nella sede di Vicenza. Per capire, se siano state assunte persone con vincoli di parentela o quant’altro, da Aic o da altre componenti a lei riconducibili".

damiano tommasi
Il presidente uscente dell'Aic, Damiano Tommasi

La risposta di Tommasi

Alle parole di Tardelli è arrivata qualche ora dopo la risposta di Damiano Tommasi, sempre all'Adnkronos. "I bilanci sono pubblici, non abbiamo nessun problema, lunedì dobbiamo fare l'approvazione dei bilanci del 2019 e se vuole anche quelli non c'è problema - risponde il presidente dell'Aic -. Certo che se queste domande le fa ai rappresentanti di squadra, vuol dire che non vuole le risposte, ma vuole solo fare casino". "Se vuole le risposte, le chiede a me, all'Associazione e al Consiglio - prosegue l'ex calciatore della Roma -. Come tutti gli associati in Assemblea, dove si dovrà approvare il bilancio 2019, sarà la sede dove chiedere tutto. Se avesse partecipato alle attività dell'associazione negli ultimi 8 anni avrebbe già le risposte, sono tutti meccanismi che abbiamo spiegato ogni anno. Ma lui chiede ai rappresentanti di squadra, anzi più che chiedere insinua dubbi. Noi abbiamo risposto a quello che potevamo rispondere, se aveva bisogno di altro lo chiedeva a me". "Il fratello di Umberto Calcagno nell'ufficio legale dell'Aic - spiega Tommasi -? Non so quanti calciatori si rivolgono ad Alessandro Calcagno, ma perché è competente, se fosse perché è il fratello sicuramente non sarebbe così tranquillamente evidenziato da noi. Se vogliono le risposte non le chiedono ai calciatori ma a chi può darle le risposte, se alcune non si possono dare è per motivi di privacy e di riservatezza". Infine sulla possibile date delle elezioni bisognerà ancora attendere: "Elezioni? Noi abbiamo i 60 giorni da statuto per convocarle. Ad oggi non sono convocate. Lo saranno alla prima data utile", conclude.

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